Mauro Durbano si avvicina sempre di più alla presidenza del Parco del Gran Paradiso. Lo scorso mercoledì 15 novembre la Commissione Ambiente della Camera ha votato a scrutinio segreto sull’iniziativa, attribuendo 18 voti favorevoli e 11 voti contrari all’elezione del vicesindaco di Ceresole Reale a sostituto dell’ex presidente e attuale commissario Italo Cerise. Questo nonostante Valle d’Aosta e Piemonte abbiano scelto di fare fronte comune rifiutando la nomina, proposta e caldeggiata dal ministro Gilberto Picchetto Fratin.
Le parole di Manes
“È deludente constatare come, in questa scelta, le voci dei territori non siano state ascoltate – il commento del deputato valdostano Franco Manes a seguito dello spoglio -. Sarebbe stato opportuno discutere e votare non un singolo nominativo ma una terna completa, valutando i curricula di tutti i candidati senza minare come fatto alla collaborazione e alla condivisione tra le Regioni e i territori interessati”.
L’iter
Come stabilito da un accordo non scritto tra le due regioni, la scelta del presidente del Parco nazionale del Gran Paradiso sarebbe toccata per il prossimo mandato al solo Piemonte. Tra i tre nomi in lizza, senatori e consiglieri delle Commissioni parlamentari competenti hanno optato, sotto indicazione dello stesso ministro Gilberto Pichetto Fratin, per Durbano, unico dei candidati a parteggiare per il partito della Lega.
Classe 1986 e laureato in Geografia per lo sviluppo e le risorse paesistiche, secondo le autorità piemontesi e valdostane egli non è tuttavia adatto a ricoprire tale ruolo per via della sua mancanza di esperienza nel settore. È per questo che le istituzioni locali hanno richiesto con sollecito la revisione della nomina, restando però ancora in attesa di una risposta da parte di Roma.
La lettera
Dieci comuni – per la Valle d’Aosta l’Unité des Communes valdôtaines Grand-Paradis con Aymavilles, Cogne, Introd, Rhêmes-Notre-Dame, Rhêmes-Saint-Georges, Valsavarenche e Villeneuve e per il Piemonte le Unioni di Comuni di Valle Orco e Val Soana con Ronco Canavese, Valprato Soana e Noasca – hanno redatto e inviato una lettera congiunta sulla tematica all’VIII Commissione permanente del Senato della Repubblica “Ambiente, transizione ecologica, energia, lavori pubblici, comunicazioni, innovazione tecnologica” e all’VIII Commissione della Camera dei Deputati “Ambiente, territori e lavori pubblici”.
Tramite la missiva essi esprimono “perplessità su tale designazione che non ha tenuto conto delle indicazioni del territorio inviate al ministro dell’Ambiente e ai presidenti della Regione Piemonte e della Regione autonoma Valle d’Aosta”. Prediligendo una nomina consapevole “degli effetti sul territorio e sulle comunità della più antica area protetta nazionale”, i primi cittadini domandano “una scelta condivisa e non imposta a un territorio che già in passato ha vissuto una conflittualità fortissima”, capace di non “vanificare il positivo percorso avviato dal presidente uscente a partire dal 2011 e soprattutto di non innescare nuove divisioni e nuovi contrasti con il rischio di ingovernabilità e di difficile gestione dell’organo”.
Il presidente
Il nuovo presidente del Parco nazionale del Gran Paradiso dovrebbe risultare, stando a quanto palesato dalla lettera, “in possesso di comprovata esperienza in campo ambientale nelle istituzioni o nelle professioni oppure in campo di indirizzo o di gestione in strutture pubbliche o private”. Eguagliando i traguardi tagliati dal presidente uscente, lo stesso Cerise, egli dovrebbe in aggiunta “essere rappresentativo e super partes e possedere un adeguato cursus honorum, tale per cui una carica così importante possa essere ricoperta con la giusta responsabilità da chi ha svolto prima un significativo percorso amministrativo e politico”.