Mauro Durbano è il nuovo presidente del Parco nazionale del Gran Paradiso. Lo ha stabilito il decreto di nomina firmato dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. L’uomo resterà in carica per i prossimi cinque anni, assumendo la legale rappresentanza dell’ente, presidiando il consiglio direttivo e coordinando la giunta esecutiva, emanando gli atti assegnati dalle leggi, dai regolamenti e dallo statuto.
Classe 1986, Durbano è a oggi il più giovane presidente nella storia del Parco nazionale del Gran Paradiso. Laureato in Geografia per lo sviluppo e le risorse paesistiche, egli è consulente per enti pubblici e privati nell’ambito della pianificazione e della valorizzazione territoriale.
Impegnato anche sul fronte politico e imprenditoriale, Durbano è vicesindaco di Ceresole Reale, comune italiano di 158 abitanti sito nell’alta Valle Orco in Piemonte, nonché vicepresidente dell’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali per il Piemonte (IRES). Egli succede alla guida del Parco a Italo Cerise, reduce da due mandati come presidente dal 2011 al 2022 e come commissario straordinario sino al dicembre di quest’anno.
“Ringrazio il ministro per questa nomina, di cui sono onorato e orgoglioso, anche in qualità di amministratore di uno dei Comuni del territorio del Parco – commenta Durbano a seguito, senza mancare di ringraziare il predecessore per il lavoro svolto negli anni -. Svolgerò con impegno questo incarico di grande responsabilità per l’area protetta più antica d’Italia, nel perseguimento degli obiettivi di tutela della biodiversità e sviluppo sostenibile, insieme a tutte le istituzioni, i dipendenti, le associazioni e i soggetti coinvolti”.
Nonostante il supporto aperto del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, non sono mancate forme di dissenso da parte del presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, nonché da parte di alcuni sindaci locali. Nemmeno l’assessore regionale Affari europei, innovazione, PNRR e politiche nazionali per la montagna, Luciano Caveri, ha ben accettato la notizia, lamentando sul proprio profilo Twitter: “Un caso interessante che si installi un presidente del Parco senza l’assenso della Valle d’Aosta: una falsa partenza”.