Alpi del sud e Provenza

Nuova Convenzione per la ferrovia Cuneo-Breil-Ventimiglia, dopo 13 anni di negoziato

Salvini e Vegriete al G7 Trasporti Milano 12 Aprile 2024

La nuova Convenzione per la ferrovia Cuneo-Breil-Ventimiglia ha iniziato a essere trattata nel 2011 e sostituisce quella del 1970

I due ministri dei trasporti, Matteo Salvini e Patrice Vergriete, hanno infine firmato la nuova Convenzione italo-francese per la tratta ferroviaria tra Cuneo, Breil e Ventimiglia. L’accordo sostituisce quello del 1970, secondo cui – considerato che la linea aveva un “preminente interesse italiano” la manutenzione della struttura era interamente in capo all’Italia. L’evento ha avuto luogo a Milano, a margine della riunione del G7 Trasporti, il 12 aprile 2024.

Il nuovo accordo, il cui testo non è ancora stato diffuso, dovrebbe ripartire le spese in funzione dell’uso e dei soggetti che utilizzano l’infrastruttura, con una partecipazione minima dell’altro Paese al livello del 25%.

Un accordo del 1970 per ricostruire, con il ricordo della guerra

Il meccanismo della Convenzione del 1970 ha trovato vari ostacoli sul suo percorso: era in parte fondato su logica risarcitoria da dopoguerra e in parte sul principio secondo cui la tratta aveva un preminente interesse italiano, appunto per collegare Cuneo a Ventimiglia. In realtà, sin dopo la messa in esercizio del 1979, si è compreso l’uso locale dell’infrastruttura, da parte francese in valle Roya persino per andare a sciare Limone Piemonte, ma anche per connettere la tratta, questa solo francese, tra Breil e Nizza.

Ne sono sorte quindi diverse tensioni, con un rifiuto, da parte italiana, sin dal 2011, di pagare circa 3,5 milioni di euro di costi della linea, come poi confermato nel 2012.

Linea Cuneo Ventimiglia
Le due linee Cuneo-Breil-Nizza-Ventimiglia / Wikimedia CC A SA 3.0 Unported

L’Italia non paga, serve una nuova Convenzione

È iniziata dunque una fase di pressioni anche da parte dei rappresentanti del territorio sul versante francese. Marc Daunis, al Senato per le Alpi marittime e Jean-Claude Guibal (sindaco di Mentone per 32 anni) all’Assemblea nazionale hanno presentato due interrogazioni a primavera 2013. Il ministro dei trasporti rispondeva ad agosto, confermando le condizioni della convenzione del 1970. Le spese andavano prese in carico dall’Italia, attraverso Rete ferroviaria italiana (RFI), la Francia avrebbe assicurato le opere urgenti. Tuttavia, fino a un nuovo accordo, non si sarebbero potuti svolgere i lavori strutturali più importanti.

Era già l’apertura di un dialogo per un nuovo testo, di cui si parlò già fine 2012 e il cui negoziato nel 2015 permise di sbloccare un primo finanziamento italiano di 29 milioni di euro, di cui circa 20 milioni sulla tratta francese. Erano ancora lavori urgenti, per impedire la chiusura della linea, che peraltro vedeva ridotta la sua velocità di esercizio a 40 km/ora. La ferrovia restò chiusa 10 mesi, dal 4 settembre 2017 al 13 luglio 2018 per lavori. I sindaci, in Italia e Francia, si mobilitarono, generando un’abitudine ai contatti sul piano transfrontaliero che dura ancora oggi. Inoltre, con la delega di competenze al livello regionale, entravano in gioco il Piemonte, e poi Liguria e Provence-Alpes-Côte d’Azur.

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La Tempesta Alex del 2020 e poi ancora diversi anni

La Tempesta Alex del 2 ottobre 2020, con il carico di distruzione che l’ha accompagnata, ha dimostrato la funzione fondamentale delle linee ferroviarie locali: sia quella tra Cuneo-Breil- Ventimiglia sia quella tra Breil e Nizza.  La nuova Convenzione ha quindi fatto ulteriori progressi, ma sempre nei tempi lunghi del dialogo diplomatico e interstatale.

Ancora un anno dopo, il 5 maggio 2021, in  Commissione intergovernativa italo-francese per il miglioramento dei collegamenti nelle Alpi del Sud, si metteva a verbale che la parte italiana chiedeva di introdurre nuovi emendamenti all’accordo fino ad allora predisposto.

Nel frattempo, nel nuovo clima che comunque si è creato, delle convenzioni operative hanno consentito di svolgere alcuni lavori. Uno studio congiunto RFI – SNCF réseau ha indicato che occorrono lavori per 56 milioni di euro per tornare alla velocità di 80km/h. Nella tratta solo francese, diversi lavori sono già in corso per un importo stimato di 30 milioni, finanziati per 5 milioni da RFI, per 10,5 dallo stato francese 7,5 dalla Région Sud, e 2 milioni dal Dipartimento delle Alpi marittime.

Ci sono voluti per ancora quasi tre anni per chiudere gli emendamenti e portare alla firma la nuova convenzione, a Milano, il 12 aprile 2024, a margine del G7 Trasporti.

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