Domenica 12 maggio sono previste code molto importanti sia al traforo del Monte Bianco che a quello del Fréjus, nella direzione Italia-Francia. Le attese saranno maggiori di due ore nelle ore centrali della giornata per il Monte Bianco, e sono stimate molto serie anche sul Fréjus, dove l’8 maggio, in direzione dell’Italia, si sono viste code lunghissime, di almeno 15 km.
Sono giorni di vacanza per molte famiglie e coppie provenienti dai dipartimenti più vicini all’Italia ma anche da Lione e altre città, come Saint-Étienne, con visite ai laghi, alle città più grandi come Torino (con il Salone del libro e varie mostre) ma anche alle località di montagna. Ad Aosta, come a Susa, nelle vie del centro e nei ristoranti si è sentito moltissimo parlare francese.
Le previsioni in dettaglio al Monte Bianco
Il traforo del Monte Bianco, e in particolare la società ATMB (Autoroute et tunnel du Mont-Blanc), ha prodotto una previsione della concentrazione del traffico nella giornata di domenica 12 maggio.
Il traffico dovrebbe iniziare ad essere sostenuto, con almeno 30 minuti di attesa dalle ore 9 alle ore 11, per diventare più intenso tra le 11 e le 16, in cui i tempi in coda dovrebbero essere superiori a un’ora.
Il periodo più critico, con attesa di oltre due ore, sarà tra le ore 16 e le ore 21, per scendere progressivamente a un’ora tra le 21 e le 23 e a mezz’ora entro mezzanotte.
In direzione Francia-Italia invece non dovrebbero esserci problemi, così come per lunedì su entrambi i versanti. Va anche notato che le prime perturbazioni dovrebbero già essere registrate nei pomeriggi di venerdì 10 e sabato 11 maggio, tra le 13 e le 20, con tempi di attesa superiori alla mezz’ora, quindi relativamente accettabili.
La situazione al Fréjus
Il traforo del Fréjus esce dalla pessima esperienza del giorno 8 maggio, quando per quasi tutta la giornata si è avuta una coda tra 4 e 5 km nella rampa di accesso in direzione dell’Italia, con ripercussioni sull’intera autostrada. Autoroute Info, intorno alle 15 e 30, segnalava addirittura 15 km di coda sulla A43. I tempi di attesa registrati hanno raggiunto a un certo punto le 6 ore, e la barriera di pedaggio di Saint-Michel-de Maurienne ha dovuto svolgere una funzione di regolazione del traffico.
La distanza di 150 metri tra veicoli nel traforo produce un transito massimo di 400-450 veicoli all’ora, mentre le auto transitate nella giornata dell’8 maggio sono stimate in oltre 7000. Sono numerose rispetto anche ai weekend più impegnativi d’estate, in cui i transiti sono di solito tra 4 e 5000 veicoli.
Il traforo ha ha posto dunque, attraverso questa occasione, un problema di capienza, che pone degli interrogativi sulla sostenibilità dell’infrastruttura in alcuni periodi di punta nei prossimi anni, anche per il traffico leggero. D’altra parte, le alternative nell’immediato non ci sono. La ferrovia storica de Fréjus è interrotta dal 27 agosto scorso, dopo frana a Saint-André, in Maurienne. Inoltre il colle del Moncenisio, a causa delle recenti nevicate, non ha potuto essere riaperto il 10 maggio, come pure era nelle previsioni del dipartimento della Savoia.
Questa volta, per i ritorni, è stato suggerito di anticiparli almeno a sabato oppure ritardarli a lunedì. La complicazione dell’8 maggio non dovrebbe ripetersi quindi nelle stesse proporzioni, ma senz’altro la parte centrale della giornata di domenica, almeno fino alla prima sera rimarrà piuttosto complicata.
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