Lo scorso 30 novembre Cuneo è entrata a far parte della rete delle città napoleoniche, precisamente Federazione Europea delle Città Napoleoniche (FECN). Si tratta di una associazione che riunisce numerose città la cui storia è stata segnata dal passaggio e dall’influenza di Napoleone Bonaparte.
L’iscrizione porta a condividere la volontà di sostenere concretamente le attività di conservazione dell’eredità storica napoleonica e del proprio patrimonio culturale.
La storia della rete
Nel 2004 Charles Bonaparte, erede diretto dell’imperatore, fonda la Federazione Europea delle Città Napoleoniche, che oggi conta più di cinquanta città membre. La sua idea nasce dal desiderio di collocare il patrimonio storico napoleonico in una dimensione europea.
Dal 2015 la rete possiede inoltre la certificazione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa” per Destinazione Napoleone, percorso attraverso il patrimonio napoleonico che tocca dodici paesi europei. La certificazione include anche percorsi come la Via Francigena e il Cammino di Santiago de Compostela.
Tra le attività promosse dalla rete si trova, oltre alla conservazione del patrimonio comune e alla promozione della conoscenza reciproca della storia, l’organizzazione di attività come mostre, eventi artistici e tour urbani. Non mancano poi incontri, conferenze e pubblicazioni in collaborazione con università, istituzioni culturali e associazioni storiche.
Le altre città della rete
Accanto a Cuneo fanno parte della Federazione Europea delle Città Napoleoniche differenti altre realtà del territorio delle Nostre Alpi. Quanto all’Italia, sarà Lucca (Toscana) ad ospitare nel 2025 l’assemblea generale della rete di cui anch’essa è membro.
Tra le nuove entrate nella lista della federazione ci sono altre 25 città italiane, tra cui Sarzana in Liguria e la piemontese Cherasco, che accolse Napoleone durante la sua prima campagna. Ci sono poi la città natale di Bonaparte, Ajaccio in Corsica, e la città dove sembra fu concepito, la piccola Corte, sempre in Corsica. Appartiene invece alla Région Sud la napoleonica Grasse, definita come la “città dei profumi”.
Perché Cuneo
La storia di Cuneo ha incrociato più volte quella di Napoleone Bonaparte. Le armate napoleoniche delle Alpi ci entrarono nel 1796 durante la Campagna d’Italia e vi rimasero per tre anni, dopo la firma dell’armistizio di Cherasco da parte del sovrano del Regno di Sardegna, Vittorio Amedeo III di Savoia. A quel periodo risale una rilevante innovazione tecnologica, l’introduzione dell’illuminazione pubblica notturna.
Il condottiero tornò poi in Piemonte nel 1800, riprendendo il suo predominio sulla città per quasi quindici anni. Durante questa seconda occupazione nacquero il primo piano regolatore, la prima Biblioteca civica del Piemonte, la prima sala per spettacoli da cui l’attuale Civico Teatro Toselli e il cimitero collocato fuori dalla città come da normativa.
La vicenda di Cuneo si concluse nel 1813 dopo la sconfitta di Lipsia, la più grande delle battaglie napoleoniche, e l’abdicazione di Bonaparte, pochi mesi dopo la quale la città tornò sotto i Savoia.
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