La Grande Odyssée VVF, la corsa di sleddog che attraversa le Alpi francesi da Mégève a Villard de Lans, è entrata nel vivo. Tra lunedì 13 e sabato 25 gennaio, la 19ª edizione vedrà 28 squadre internazionali cimentarsi su di un percorso di oltre 400 chilometri in 11 tappe.
L’edizione 2025
Le prime giornate de La Grande Odyssée hanno coinvolto 300 cani nordici altamente addestrati a trainare la trentina di squadre di musher, i conduttori di slitte. Ogni itinerario è studiato per mettere alla prova sia la resistenza degli atleti sia la forza e la preparazione dei loro animali, che di fatto divengono così i veri protagonisti della competizione.
La partenza è stata da Mégève (1.113 metri), seguita da due tappe a La Chapelle d’Abondance (dai 975 metri ai 2.430 metri). Mercoledì 15 gennaio si è poi proseguito con La Toussuire (1.800 metri) e Le Corbier (2.620 metri) mentre giovedì 16 gennaio è stata la volta di Les Karellis (1.600 metri ai 2.520 metri).
La gara continuerà toccando Aussois (dai 1.120 metri ai 3.600 metri) e ancora la tripletta di Bessans (dai 1.673 metri ai 3.754 metri), Bonneval-sur-Arc (dai 1.759 metri e 3.642 metri) e Val Cenis (dai 1.194 metri ai 3.855 metri), dove le sessioni di competizione saranno ben due ripartite sul fine settimana. Dopo Valmorel (dai 680 metri ai 2.600 metri) e Doucy (dai 797 metri ai 2.176 metri), si gareggerà a Les Sept Laux (dai 1.350 metri ai 2.400 metri) e al Col de Porte (1.326 metri) prima della conclusione a Villard de Lans (dai 720 metri ai 2.286 metri).
La storia de La Grande Odyssée
La Grande Odyssée nasce nel 2005 con l’obiettivo di creare una gara che unisca preparazione tecnica e sportiva, senso dell’avventura e promozione del territorio alpino francese. Sin dalla prima edizione, essa si distingue per il carattere impegnativo del suo percorso, che spinge i musher ad affrontare salite con un dislivello complessivo che supera i 20 mila metri.
Con un pubblico che arriva a toccare i 50 mila spettatori annuali, l’evento è una delle gare di sleddog più note a livello mondiale, capace di attirare corridori da ogni angolo del globo. Una sua importante parentesi resta il ruolo degli animali, per tutta la durata degli itinerari in profonda relazione con l’uomo nonché monitorati da un team di veterinari specializzati.
Qualche dettaglio
Ogni anno La Grande Odyssée spinge i suoi circa 50 atleti a lanciarsi in sfide contro il tempo spalmate su 13 giorni di gara e tracciati suddivisi in 21 chilometri al giorno. Donne e uomini concorrono senza distinzioni di categoria correndo tra paesaggi innevati e creste ghiacciate a circa 20 chilometri all’ora.
Arrivi e partenze sono ambedue fissati nel cuore delle stazioni sciistiche locali, che per l’occasione si animano di una serie di eventi collaterali destinati al pubblico. I conduttori di slitta a ciascuna partenza sono 30, ciascuno con un pool composto da nove a dodici cani tra i quali scegliere dai cinque ai dieci animali.
Oltre alla gara standard e a due trofei sponsorizzati dalle assicurazioni Allianz e Crédit mutuel, è previsto ad arricchire la competizione il “Trofeo Alta Savoia”. Quest’anno, nonostante le temperature rigide che hanno raggiunto i -10 gradi, esso è stato vinto dal francese Éric Grosbois; a precedere la sessione è stata l’Odyssée des Enfants, con 18 studenti di Évian impegnati in una gara introduttiva su due chilometri.
LEGGI ANCHE: Il 40º gemellaggio sciistico La Thuile-La Rosière