La strada nazionale RN 90, fondamentale per l’accesso alle stazioni sciistiche della Tarentaise, in Savoia, non sarà riaperta in tempo per il prossimo fine settimana.
Il traffico rimane deviato su una sola carreggiata nella zona di Ponserand, dopo l’imponente frana avvenuta sabato 1° febbraio. Nonostante i disagi, il prefetto della Savoia François Ravier ha rassicurato indicando che non vi è motivo di annullare le vacanze. I disagi però sono evidenti.
I massi caduti sulla strada nazionale prima di Moutiers, in Tarentaise
Sabato 1° febbraio, proprio nel giorno di cambio settimanale nelle stazioni turistiche, tre grandi blocchi di roccia, per un totale di 50 metri cubi, sono precipitati dalla falesia nelle gole di Ponserand, poco prima di Moûtiers, nella carreggiata in salita, superando le protezioni che erano state rafforzate proprio di recente.
Un masso ha colpito una vettura sul cofano, e l’occupante ha riportato ferite leggere.
La RN 90 verso le valli e le stazioni invernali si è quindi bloccata. Dopo qualche ora, il traffico si è sviluppato in doppia corsia sulla via in discesa verso Albertville, nel tunnel del Ponserand. Ormai l’intasamento era colossale, e in serata occorrevano sei ore per percorrere i 23 chilometri tra Albertville e Moûtiers.
Per gestire l’emergenza, le autorità hanno attivato centri di accoglienza temporanea a Moûtiers, Albertville, Montmélian e Aix-les-Bains, in particolare per i turisti inglesi arrivati all’aeroporto di Chambéry. Nel complesso sono state ospitate 1500 persone.
Lo scenario delle vacanze invernali e i casi analoghi
La prossima settimana, dall’8 febbraio, iniziano le vacanze invernali per le scuole nelle diverse zone in cui è suddivisa la Francia, con il conseguente traffico veicolare. Ci si attende un numero di auto compreso tra le 35.000 e le 40.000, che il doppio senso nella zona di Ponserand difficilmente riuscirà ad assorbire.
Il ripristino della carreggiata non ha tempi certi. Un primo sopralluogo ha rivelato l’esistenza di materiale instabile, che ha prodotto poi un primo intervento di una squadra per i lavori in parete (i cordistes) che ha fatto scendere ulteriori 10 metri cubi di rocce, in aggiunta quindi ai circa 50 metri cubi già caduti il 1° febbraio.
La frana richiama altre situazioni critiche che si sono sviluppate di recente. A Cogne, in Valle d’Aosta l’inondazione del 30 giugno 2024 ha completamente interrotto l’unica strada di accesso, e il ripristino è avvenuto in soli 21 giorni, un mezzo miracolo. Analoga situazione di interruzione prolungata è avvenuta a Macugnaga.
La frana di La Praz, in Maurienne del 27 agosto 2023 ha invece bloccato la linea ferroviaria italo-francese del Moncenisio /Fréjus, che riaprirà solo a fine marzo 2025 con la ripresa del traffico i primi di aprile. In Maurienne lo scenario è analogo: una frana che richiede la messa in sicurezza della parete prima di consentire di nuovo la circolazione.
Ci vuole un nuovo tunnel
Sono da registrare due reazioni principali. Il presidente del Dipartimento della Savoia, Hervé Gaymard, con un comunicato, ha tra l’altro richiamato la necessità di realizzare un tunnel anche per la corsia che è rimasta esposta alla frana. Il deputato Vincent Rolland, eletto nella circoscrizione interessata, ha ricordato che le prime discussioni con l’amministrazione centrale per la realizzazione del tunnel risalgono ai primi anni 2000.
La Tarentaise e la RN 90 distribuiscono l’accesso a stazioni turistiche di primo livello, molte conosciute a livello globale: La Plagne, Les Arcs, Bourg-Saint-Maurice, La Rosière, Tignes, Val-d’Isère, Méribel, Les Ménuires, Val Thorens, Courchevel, Peisey-Vallandry, Champagny-en-Vanoise et Pralognan-en-Vanoise.
Un intervento risolutore, che riguarda appunto la realizzazione di un tunnel, sarà da considerare anche nel quadro delle prossime Olimpiadi invernali del 2030 in Francia, in cui le stazioni della Tarentaise partecipano con numerose discipline.
LEGGI ANCHE: Dentro al cantiere della frana sulla ferrovia in Maurienne