L’Agenzia regionale ligure per la protezione dell’ambiente (ARPAL) è spesso costretta a intervenire con misurazioni che portano il Comune di Genova a chiudere temporaneamente spiagge e aree balneabili, senza che vengano adottate strategie a lungo termine. La qualità delle acque marittime a Genova continua a rappresentare un problema irrisolto.
Con l’inizio della stagione balneare il 1° maggio, sono scattati i primi divieti, tra cui la chiusura della spiaggia di Priaruggia per rischio amianto. L’Arpal ha messo a disposizione un elenco delle spiagge, con l’indicazione sulla loro accessibilità e rispetto qualità delle acque.
Inizio stagione balneare e primi divieti
Il 30 aprile 2025, alla vigilia dell’apertura della stagione balneare, Arpal ha comunicato gliesiti di alcuni campionamenti del 29 aprile. I divieti di balneazione sono stati imposti per le spiagge Cerusa (dal civico 1 di via Romana di Voltri al civico 30 di via Camozzini), Multedo (dall’argine sinistro del Varenna al rio Rostan) e Divisione Acqui (dal lato est del depuratore di Quinto all’asse di via Divisione Acqui).
Il monitoraggio proseguirà per tutta l’estate, con un calendario già trasmesso al Ministero dell’Ambiente. In Liguria, i punti di campionamento sono 381 lungo i 370 chilometri di costa balneabile. Le analisi valutano la presenza di escherichia coli ed enterococchi intestinali, entrambi indicatori di contaminazione fognaria, con un tempo di risposta di circa 24 ore.
Un ulteriore divieto di balneazione era stato disposto temporaneamente anche per la spiaggia di Ghiaia nella nota località marittima di Santa Margherita Ligure.

Chiusura della spiaggia di Priaruggia per rischio amianto
Oltre ai divieti legati alla qualità microbiologica delle acque, il Comune di Genova ha emesso un’ordinanza di chiusura temporanea della spiaggia di Priaruggia a causa della presenza di amianto. Arpal ha rilevato frammenti visivamente simili a onduline in eternit, confermando la presenza di amianto (crisotilo e crocidolite) di tipo friabile in quattro dei campioni prelevati. Asl 3 ha invitato il Comune a effettuare un’ulteriore valutazione per accertare la presenza di ulteriori materiali pericolosi.
La spiaggia è stata chiusa da venerdì 9 maggio 2025 fino al superamento del problema. Priaruggia era già stata interdetta temporaneamente ad aprile 2024. Un divieto temporaneo di balneazione è stato introdotto anche per le zone di Levante torrente Rexello e Sturla Ovest, comprese tra il lato Est del civico 16 di Via del Tritone e il lato Ovest del civico 8 della stessa via.
Mancata conformità alla Direttiva acque reflue: sanzioni europee
Il problema della qualità delle acque marittime a Genova si inserisce in un contesto nazionale critico. L’Italia è oggetto di quattro procedure di infrazione europee per la mancata conformità alla Direttiva acque reflue. Mentre l’ultima procedura è ancora in fase di istruttoria, le prime tre sono già sfociate in sentenze di condanna. La prima, risalente al 2004, ha comportato una sanzione pecuniaria. Complessivamente, l’Italia ha già pagato oltre 142 milioni di euro in multe per il mancato adeguamento dei sistemi di depurazione e gestione delle acque reflue.
A livello comunale e regionale ligure il tema della qualità delle acque marittime continua a presentare fragilità. Il clima è di generale abitudine al problema con una certa rassegnazione circa l’impossibilità di risolverlo. A conferma, non sembra aver particolare rilievo nella campagna elettorale in corso per il Comune di Genova, il cui voto si terrà il il 25 e il 26 maggio prossimi.
Viceversa, diversi progetti sono in corso in altre parti della costa mediterranea europea, come a Cannes, con nuovi impianti e tecnologie. Sulla Costa azzurra si registrano comunque problemi simili. A Saint-Laurent du-Var la stazione di epurazione delle acque è oggetto di un’inchiesta giudiziaria, e quattro spiaggie sono stati chiuse nell’aprile scorso per le acque inquinate.
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