La pista ciclabile tra Gilly-sur-Isère e Grignon, in Savoia, è stata inaugurata il 6 giugno 2025. Parte del programma del Dipartimento sulla mobilità in bici, il tracciato di 900 metri collega due comuni dell’area di Arlysère, vicino ad Albertville, lungo la strada dipartimentale RD 64. Collega la zona artigianale e industriale di Terre Neuve e diversi insediamenti abitati.
Lo sviluppo di piste ciclabili in Italia è di minore ampiezza e meno visibile nella comunicazione pubblica. In Francia è esplicitamente collegato alla riduzione degli impatti ambientali e dei costi per chi si muove, e fa parte di politiche comuni a livello centrale, regionale, dipartimentale e comunale.
Il caso della Savoia, per quanto riguardi una semplice bretella tra due località, è utile per capire quanto il tema sia preso in carico.
Un piccolo collegamento che è una politica
Intanto, per questi semplici 900 metri, nell’invito all’inaugurazione del 6 giugno, c’erano il presidente del dipartimento, Hervé Gaymard, il vicepresidente per le infrastrutture Olivier Thevenet, il consigliere con delega per le mobilità dolci Florian Maître, il sindaco di Gilly-sur-Isère Pierre Loubet, il deputato Vincent Rolland, il sottoprefetto Bruno Charlot, i consiglieri di dipartimento Dominique Ruaz et André Vairetto. Il Dauphiné ha pubblicato un fotografia che in buona parte li ritrae in bicicletta sul nuovo percorso.
Si tratta di un’assunzione di responsabilità pubblica che è nella comunicazione ma che soprattutto ha un rilievo politico.
Rispetto al meccanismo ordinario di sovvenzioni dipartimentali a comuni e strutture intercomunali, l’opera è stata realizzata dal Dipartimento. Collega due aree abitate, lungo una strada che vede punte di traffico di 300 veicoli all’ora. In pratica, serve a ridurre l’uso dell’auto individuale, l’impatto in CO2, i costi di trasporto, l’impatto sulla qualità dell’aria.
Sono 900 metri di pista ciclabile come modello di politica pubblica.
Larga tre metri, asfaltata, in diverse parti è separata dalla strada non solo da un gradino, ma da una barriera metallica o da un talus vegetale. E’ costata 450 mila euro, 180 mila dal fondo statale Mobilités, 270 mila dal Dipartimento. Tre imprese hanno realizzato l’opera in pochi mesi, prima in autunno 2024 e poi in primavera 2025, con uno stop per l’inverno.


Pista di servizio quotidiano, ma collegata con i grandi percorsi turistici in bici
Pensata l’uso quotidiano alternativo all’auto, la pista ciclabile è intanto inserita nella rete tra Ugine e la Combe di Savoia. Si connette comunque con la Belle Via, grande itinerario ciclabile, come altri in Francia, che attraversa Alta Savoia, Savoia, Isère e Drôme, collegando Annecy e Chambéry a Valence, lungo la valle del Rodano, tra laghi alpini, vallate e aree urbane.
La Belle via ha punti di intersezione con altri grandi itinerari come la ViaRhôna e la Route des Grandes Alpes à vélo. La rete e il prodotto, anche turistico, hanno esperienze da confrontare con gli analoghi percorsi sul lato italiano, come la ciclovia Francigena in Val di Susa, la VenTo (Venezia-Torino), la Baltea in Valle d’Aosta, la Tirrenica in Liguria.
Il Piano Vélo della Savoia
Il Dipartimento della Savoia ha adottato nel giugno 2023 un nuovo Piano Vélo, che trae origine da progetti di pista ciclabile e iniziative di ormai 25 anni. Prevede un investimento di circa 60 milioni di euro, ed è uno dei più importanti in Francia. Realizza piste ciclabili nuove (28 milioni), aiuta le intercomunalità (22 milioni), completa le grandi direttrici ciclabili a cui abbiamo accennato (6 milioni) e migliora la sicurezza degli itinerari casa-scuola per gli studenti delle scuole medie (4 milioni). Il piano coinvolge otto aree amministrative, tra cui Grand Lac, Arlysère e la Tarentaise-Vanoise.
L’uso del ciclo in crescita in Francia e le linee guida tecniche
In Francia, l’uso della bicicletta è in aumento: tra il 2019 e il 2023 i tragitti in bicicletta sono cresciuti del 48%. C’è ancora margine di sviluppo, solo il 3% degli spostamenti avviene in bicicletta, mentre il 60% dei tragitti inferiori a 5 km è ancora effettuato in automobile.
I segnali ci sono: per esempio nella diffusione delle biciclette a pedalata assistita, la cui vendita è aumentata del 29% tra il 2019 e il 2020. Dal 2017 sono stati acquistati 16 milioni di biciclette, superando le vendite di auto nuove. Nel 2021, erano state vendute 2,7 milioni di biciclette contro 1,6 milioni di automobili, secondo il ministero francese dell’Assetto del territorio.
Dipartimenti, Regioni e Collettività locali hanno il supporto delle agenzie statali, per esempio come il CEREMA (Centre d’études et d’expertise sur les risques, l’environnement, la mobilité et l’aménagement). Una serie di linee guida, anche tecniche, offrono ai professionisti e agli enti pubblici dei riferimenti standard per i nuovi itinerari ciclabili. Ci sono i temi della sicurezza e continuità, le dimensioni, i metodi di separazione di carreggiate e marciapiedi, il raggio necessario alle curve, come realizzare gli attraversamenti.

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