Negli ultimi anni la crescita della popolazione in Svizzera è dovuta prettamente all’immigrazione, un fattore a sua volta cardine nel plasmare un mercato immobiliare sempre più caratterizzato dalla scarsità di alloggi disponibili. Secondo il Barometro immobiliare della Banca Cantonale dei Grigioni, tra il 2022 e il 2024 la Confederazione ha accolto in media 75 mila nuovi lavoratori all’anno, che rappresentano una componente sempre più strutturale della domanda abitativa.
In realtà, però, tali soggetti mantengono una capacità limitata di accesso alla proprietà, con soltanto il 12,3% che possiede una abitazione propria, contro il 44,1% dei cittadini svizzeri. Le differenze emergono anche nello spazio residenziale, con 1,4 stanze per persona tra le famiglie straniere, contro le 1,9 stanze per persona tra le famiglie svizzere.
La Svizzera tra immigrazione e alloggi
La domanda crescente di residenzialità innescata dai flussi di immigrazione in Svizzera finisce però con lo scontrarsi con una disponibilità di alloggi in costante riduzione. Secondo l’Ufficio federale delle abitazioni, nel 2024 si contavano in tutto il Paese circa 52 mila abitazioni vuote, pari all’1,08% del patrimonio totale, uno dei valori più bassi mai registrati e inferiore all’1,15% dell’anno precedente.
L’offerta di nuove case non riesce a compensare l’afflusso di nuovi residenti, e la carenza colpisce in modo particolare le famiglie a reddito medio e basso, che faticano a trovare locazioni adeguate o a sostenere le nuove condizioni del mercato.
Prezzi e affitti in crescita
Gli esperti hanno calcolato che una crescita pari al +1% della popolazione comporta un eguale aumento pari al +1% dei canoni di locazione nonché un incremento pari al +1,37% dei prezzi degli appartamenti di proprietà.
L’aumento dei costi residenziali è proseguito senza sosta anche nel secondo trimestre di quest’anno, quando l’indice svizzero delle case unifamiliari ha raggiunto 200,07 punti, contro i 198,17 punti nel trimestre precedente. Rispetto all’anno prima, i prezzi richiesti per gli appartamenti sono cresciuti del +5,2%, mentre gli affitti medi sono saliti del +1,7%, una tendenza sostenuta dalla combinazione tra domanda elevata, scarsità di terreni edificabili e tassi di interesse ancora moderati.
Cause strutturali di una crisi annunciata
Dietro la tensione abitativa in Svizzera si celano fattori applicabili e aggravabili sul lungo periodo tra cui principalmente immigrazione costante e offerta di alloggi lenta. Mentre la prima aumenta la domanda di disponibilità edilizia in modo permanente, la seconda risulta a sua volta frenata da vincoli urbanistici, costi elevati e mancanza di terreni.
In un effetto cumulativo che finisce con il rendere il mercato sempre più polarizzato, vi si sommano tassi di interesse e costi di costruzione che scoraggiano nuovi investimenti. Non mancano poi disparità sociali crescenti, con le famiglie a reddito medio-basso più penalizzate nella ricerca di casa e l’accesso all’abitazione che diviene una vera e propria sfida economica.
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