Dal 19 al 21 dicembre 2025 Aosta ricorda la fondazione della città di Augusta Prætoria, avvenuta nel 25 a.C. all’epoca dell’imperatore Ottaviano Augusto. La ricorrenza dei 2050 anni prevede eventi pubblici e gratuiti che intrecciano storia, archeologia, astronomia e divulgazione scientifica. Il momento centrale è rappresentato dall’osservazione del sorgere del Sole in asse con l’antico Cardo Maximus, oggi via Croce di Città, in corrispondenza del solstizio d’inverno.
Augusta Prætoria sorse come colonia romana in un punto strategico delle Alpi, all’incrocio tra la via delle Gallie e la strada per il Gran San Bernardo. Secondo l’uso romano, la sua fondazione seguì non solo criteri militari e urbanistici, ma anche simbolici e astronomici. L’orientamento della città — in particolare il tracciato del Cardo Maximus, oggi via Croce di Città — fu calibrato per accogliere il sorgere del Sole in prossimità del solstizio d’inverno.
L’ipotesi è emersa nel 2012 in seguito a una scoperta archeologica presso la Torre dei Balivi ed è stata poi confermata da successive analisi condotte da studiosi come Giulio Magli, professore di archeoastronomia al Politecnico di Milano, e Stella Bertarione, archeologa della Soprintendenza per i Beni e le attività culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta.
Il solstizio, momento di passaggio e rinascita nel calendario romano, diventa così una chiave interpretativa dell’intero impianto urbano di Aosta.
Spettacoli e miti mediterranei al Théâtre de la Ville, il 19 dicembre

Le celebrazioni iniziano venerdì 19 dicembre alle ore 20.30 al Théâtre de la Ville con lo spettacolo Avilliana. Miti di fondazione dal Mediterraneo alla Valle d’Aosta, una produzione originale che unisce teatro, musica e danza per raccontare il dialogo tra culture antiche e narrazioni di origine.
Lo spettacolo coinvolge un attore, una danzatrice, solisti, un coro e un ensemble strumentale, con la partecipazione dell’Istituzione scolastica San Francesco di Aosta e la collaborazione dell’Università di Torino. Il titolo fa riferimento al mito delle origini e all’idea di fondazione come gesto culturale e politico.
Una tavola rotonda tra storia, mito e archeologia

Un punto di riferimento scientifico della manifestazione è la tavola rotonda Alle origini della città. Fondazioni augustee tra storia, mito, rito e archeologia, che si tiene sabato 20 dicembre dalle 14.30 alle 18 al Megamuseo. Il confronto coinvolge alcune delle principali voci del panorama archeologico italiano e internazionale.
Attilio Mastino, già rettore dell’Università di Sassari e fondatore della Scuola archeologica italiana a Cartagine, aprirà i lavori con un intervento sulla rifondazione di Cartagine da parte di Augusto e il ruolo del mito e della religione nella pianificazione urbana. Antonio Pizzo, direttore della Scuola Spagnola di Storia e Archeologia a Roma (CSIC), analizzerà lo sviluppo di Augusta Emerita (Mérida) in Hispania, città per molti aspetti “gemella” di Augusta Prætoria, portando un confronto tra modelli coloniali romani. Alessandra Armirotti, archeologa della Soprintendenza valdostana, presenterà le strategie militari d’alta quot che permisero la conquista augustea delle Alpi. Seguiranno gli interventi di Giulio Magli e Stella Bertarione sull’archeoastronomia romana, con esempi dalla Via Appia alla fondazione di Augusta Prætoria, e infine Tiziana D’Angelo, direttrice del Parco archeologico di Paestum e Velia, offrirà una riflessione sulla relazione tra mito, città e memoria.
Laboratori per bambini e un’installazione di luci al Criptoportico, sabato 20 dicembre

Poi, vi sono anche momenti partecipativi e di coinvolgimento alla conoscenza.
Sempre sabato, alle 15.30 al Museo Archeologico Regionale (MAR), si terrà infatti il laboratorio per bambini Miti di stagione – Saturno e l’età dell’oro. Dopo una breve introduzione, i partecipanti realizzeranno decorazioni natalizie in lamina di rame raffiguranti il Sole o una stella. Il laboratorio unisce creatività e divulgazione, raccontando la figura di Saturno e il suo legame con l’agricoltura, il tempo ciclico e la speranza di un ritorno a un’età dell’oro.
Inoltre, uno degli appuntamenti più suggestivi è L’eco delle stelle. Luci nel Criptoportico, una installazione immersiva che si potrà vedere sabato 20 dicembre dalle 14 alle 22 nel Criptoportico forense. In gruppi di 15 persone ogni 15 minuti, i visitatori entreranno in uno dei luoghi più significativi della città romana, trasformato per l’occasione da uno spettacolo di ologrammi, luci e ombre che evocano il tempo, la storia e il cosmo.
Il percorso, curato in collaborazione con artisti e tecnologi digitali, offre una connessione sensoriale tra passato e presente, con il linguaggio della luce.

Il sole allineato sul Cardo Maximus, domenica 21 dicembre
Domenica 21 dicembre, giorno del solstizio astronomico (alle ore 16:03), la celebrazione raggiunge il suo apice. Dalle ore 10:30, in piazza Roncas, si potrà assistere all’osservazione del sorgere del Sole lungo l’asse dell’antico Cardo Maximus. L’allineamento è visibile solo pochi giorni all’anno, ed è appunto uno degli elementi fondanti del progetto urbano augusteo.
A guidare il pubblico nell’interpretazione del fenomeno saranno Giulio Magli, Matteo De Re — ricercatore presso l’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta — e Stella Bertarione, che illustreranno le ragioni storiche e simboliche dell’allineamento.

L’evento sarà arricchito dalla presenza del gruppo di rievocazione storica Cohors III Prætoria, che rappresenterà la Guardia pretoriana imperiale, offrendo un’immersione scenica nel contesto della fondazione romana. I Pretoriani dell’imperatore, inoltre, saranno presenti per l’intero pomeriggio al MAR-Museo Archeologico Regionale.
La giornata di domenica si concluderà con Il cielo sopra Augusta Prætoria, osservazione a occhio nudo delle costellazioni invernali dalla terrazza della Torre dei Balivi, presso il Conservatoire de la Vallée d’Aoste. L’appuntamento, dalle 20.30 alle 21.30 su prenotazione, sarà condotto da Matteo De Re. Il pubblico sarà guidato alla scoperta delle costellazioni visibili nel cielo del solstizio, in un contesto suggestivo con le luci della città spente per facilitare la visione del cielo.
L’evento si svolge nel punto in cui, secondo le ricostruzioni archeologiche, venne orientata l’intera città. Un modo per chiudere idealmente il cerchio, osservando oggi lo stesso cielo che vide nascere Augusta Prætoria 2050 anni fa.

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