A quasi 25 anni dalla firma dell’accordo di programma per la sua riconversione, il futuro dell’ex parco ferroviario Roja si prospetta oggi più limpido. Dopo l’incontro politico voluto alla fine dell’ottobre scorso dal sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro, l’area pianeggiante di 30 ettari sarà riconvertita in un distretto di natura ambedue produttiva e commerciale.
I lavori
Il cronoprogramma dei lavori sull’ex parco ferroviario Roja è stato abbozzato durante il vertice tenutosi nel municipio di Ventimiglia alla presenza di Edoardo Rixi, viceministro Infrastrutture e trasporti, Giovanni Toti e Alessandro Piana, rispettivamente presidente e vicepresidente della Regione Liguria, Marco Scajola, assessore regionale all’Urbanistica, e Umberto Lebruto, amministratore delegato di FS Sistemi urbani.
Il primo passo riguarderà la messa in sicurezza idraulica dell’area, una serie di interventi che richiederà dai 10 milioni di euro ai 15 milioni di euro di fondi. Oltre al contributo delle Ferrovie dello Stato, impegnatasi nell’aggiornare le spese ai tassi di inflazione correnti entro il marzo del 2024, per poter attuare le azioni sarà necessario che il ministero dell’Ambiente proceda alla sdemanializzazionedei terreni.
Parallelamente, sarà avviata una ricerca di soggetti interessati a investire nel progetto, con finanziamenti privati tuttora soltanto stimati nell’ordine dei centinaia di milioni di euro. Se la struttura dovrà comunque mantenere una stretta interconnessione con la logistica e l’economia del comune, fondamentale sarà anche il suo ruolo di deviatore dalla città del traffico pesante diretto alla vicina frontiera francese.
Le finalità
La riconversione dell’ex parco ferroviario Roja farà capo a un piano regolatore già approvato nonché a una apposita segretaria composta da tecnici di ognuna delle parti coinvolte. Tale decisione è stara adottata in una ottica di semplificazione e accelerazione burocratica su di un progetto giudicato strategico per la vocazione internazionale cui aspira Ventimiglia.
Stando al sindaco Di Muro, le aziende che andranno a operare all’interno dell’area potranno essere fautrici di una occupazione di qualità a favore di residenti e non soltanto. Accanto a Monaco, stakeholder fondamentale nella realizzazione del porto turistico, le aspirazioni guardano fuori dall’Europa e addirittura negli Stati Uniti.
A oggi, il 90% dei circa 66 mila metri quadrati di zona proprietà delle Ferrovie dello Stato è stato rilasciato alla città per essere trasformato parcheggi a fruizione pubblica.