Il settore delle cure a domicilio del Canton Ticino sta affrontando una crisi di regolamentazione e un cambiamento di paradigmi legislativi senza precedenti. A sfidarsi a spada tratta sono da un lato le sei associazioni che operano su mandato pubblico conosciute come Spitex e dall’altro il crescente numero di infermieri indipendenti che lavora sul territorio.
Le vicende
L’abisso tra pubblico e privato in Ticino emerge per la prima volta dalla presa di posizione degli Spitex pubblici, che all’inizio del mese di novembre hanno domandato con urgenza un intervento normativo che regolasse l’affollato mercato infermieristico svizzero. Attualmente circa un terzo dei professionisti indipendenti di tutta la Svizzera lavora proprio nel Cantone e, a scapito delle richieste di moratorie ed estensioni dei periodi formativi, la legislazione federale limita la politica locale nel proporre normative maggiormente stringenti.
Anche in passato non sono mancati interventi in tale direzione, quali per esempio l’iniziativa cantonale di introduzione di una pianificazione nel settore finalizzata a limitare il volume delle prestazioni. Pur essendo stata votata dal Consiglio degli Stati e dal Parlamento, essa è tuttavia stata respinta dalle Camere federali.
Pubblico o privato?
A invogliare gli infermieri del Canton Ticino a prestare servizio in maniera privata sono, oltre ai maggiori guadagni economici in termini di stipendio, condizioni di lavoro adattabili alle esigenze proprie e della propria famiglia. Questo anche a scapito della carenza di personale qualificato all’interno di ospedali o microcomunità che, complice anche il progressivo invecchiamento della popolazione, rischia di far divenire il fenomeno strutturale.
Tuttavia, gli Spitex puntano il dito contro le casse malati, preposte alla gestione delle prestazioni sanitarie, accusandole di non effettuare adeguati controlli sulle fatturazioni degli infermieri indipendenti. Il Cantone, trovatosi di fatto nel mezzo della diatriba tra privato e pubblico, si difende sostenendo di eseguire tutti i monitoraggi del caso, anche in una situazione resa maggiormente complessa da fattori finanziari e bisogni sanitari dei pazienti curati a domicilio.
Il Gruppo infermieri indipendenti
Le divisioni aumentano guardando internamente alla comunità infermieristica Svizzera, dove, dopo la presa di parte dell’Associazione svizzera degli infermieri a sostegno degli Spitex pubblici, gli indipendenti hanno scelto di costituire il nuovo Gruppo infermieri indipendenti Ticino. Nato spontaneamente ma approvato formalmente lo scorso lunedì 20 novembre, esso è finalizzato a offrire a tutti i 500 professionisti del Cantone una occasione di ritrovo, confronto e scambio di informazioni e idee.
Con tale nuova voce corale i privati denunciano peraltro il carattere infondato di alcune affermazioni degli Spitex pubblici, tra cui la critica riguardo i costi delle prestazioni sanitarie effettuate, decisa non dal singolo lavoratore bensì dalla legge federale sull’assicurazione malattie. Quanto ai controlli, viene specificato che i soggetti indipendenti aventi un contratto con il Cantone sono sottoposti a obblighi formativi di almeno 24 ore nonché a verifiche di cartelle e prestazioni da parte dell’Ufficio del medico cantonale.