Dal foglio di carta all’immagine fotografica, dalle gestualità immobilizzate dalla matita alle pose immortalate dall’obiettivo, Léonard Gianadda ripercorre alcune delle avventure e ricrea alcune delle scene più emblematiche de “Le avventure di Tintin”. La tela di fondo dell’iniziativa è la mostra “Léonard Gianadda sur les traces de Tintin” (“Léonard Gianadda sulle tracce di Tintin”, ospitata presso la Fondazione Pierre Gianadda di Martigny sino al prossimo martedì 19 novembre.
Léonard Gianadda e Tintin
Léonard Gianadda, giornalista e fotografo svizzero scomparso lo scorso 3 dicembre nella sua stessa città natia, è divenuto un reporter nel 1957 ma ha abbandonato la sua carriera all’età di 22 anni. Amante dei viaggi per il mondo, assieme al fratello Pierre cui la fondazione di Martigny è dedicata, egli si è spesse volte avventurato di preferenza tra Tunisia, Libia, Egitto, Libano e Siria.
Tintin è il personaggio di fantasia protagonista della serie a fumetti belga “Le avventure di Tintin”, ideata e disegnata dal fumettista Hergé, all’anagrafe Georges Prosper Remi. Esso fa la sua prima apparizione il 10 gennaio del 1929 tra le pagine del settimanale “Le petit vingtième”, a sua volta supplemento del quotidiano “Le vingtième siècle”, dove esso viene pubblicato sino al 1942; da qui esso prosegue su “Le soir jeunesse”, altro supplemento al quotidiano “Le soir”, sino al debutto sulla testata propria “Le journal de Tintin” (“Kuifje” nella sua versione fiamminga) a decorrere dal 1946.
Il progetto
Tra il 1953 e il 1961, servendosi di fotocamere Rolleiflex e Leica, Léonard Gianadda immortala paesaggi, scene e personaggi che rammentano alcune delle situazioni più emblematiche de “Le avventure di Tintin”. Si tratta di più di ottanta immagini che, tra persone e paesaggi, pose e personaggi, pongono in stretto dialogo l’occhio del fotografo con le situazioni disegnate da Hergé.
Anche se sarebbe impossibile dimostrare che i viaggi di Gianadda siano direttamente motivati dalla sua passione per i fumetti, è comunque plausibile che, nutrito sin dall’infanzia delle ilari peripezie di Tintin, egli abbia avuto l’idea consapevolmente o meno di visitare i Paesi che rappresentano la loro ambientazione. Egli ha dunque scelto di seguirne le orme con la stessa curiosità e con la stessa gioia di scoprire il mondo e superare i limiti della propria quotidianità.
La mostra della Fondazione Pierre Gianadda presenta tali scatti in parallelo e ripartiti su sette capitoli, ovverosia “Stati Uniti”, “Europa”, “Egitto-Tunisia”, “Paesi sovietici”, “Mediterraneo”, “Sud America” e “Africa”. Per il tramite di tale incontro tra i due giramondo, essa porta a riemergere imprese dimenticate che ricordano ai visitatori i propri stessi legami di infanzia con i fumetti.
Informazioni pratiche
L’esposizione “Léonard Gianadda sulle tracce di Tintin” è stata organizzata dalla Fondazione Pierre Gianadda in collaborazione con il Musée Hergé (Louvain-la-Neuve, in Belgio). Essa è ospitata all’interno della Galerie du Foyer della sede di Rue du Forum 59 a Martigny, aperta come lo stesso museo tutti i giorni con orario dalle 9:00 alle 18:00; il costo di ingresso ammonta a 20 Franchi svizzeri per gli adulti, 12 Franchi svizzeri per i bambini e gli studenti, 42 Franchi svizzeri per le famiglie e 18 Franchi svizzeri per gruppi da più di 10 persone.
In seno alla mostra sarà anche proposta al pubblico la conferenza “Hergé et la Suisse : une autre histoire des Aventures de Tintin” (“Hergé e la Svizzera: un’altra storia delle Avventure di Tintin”), in programma alle 19:00 di giovedì 19 settembre prossimo; tenuta dallo storico della letteratura Jean Rime, essa avrà una durata indicativa di 45 minuti circa e si concluderà con un rinfresco offerto all’interno dei giardini del polo museale.
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