Questa mattina, il 12 maggio, nel Salone d’Onore del Comune di Cuneo, è stato firmato il Patto per la condivisione delle politiche di sviluppo del territorio della Mezzaluna alpina. A sottoscriverlo sono stati la Sindaca di Cuneo Patrizia Manassero, il Sindaco di Mondovì Luca Robaldo e la Vice-sindaca di Saluzzo Francesca Neberti, in rappresentanza del Sindaco Franco Demaria. L’accordo mira a promuovere la cooperazione territoriale tra le tre città alpine.
L’evento giunge nei giorni della 5a Biennale delle Città in Transizione, che si tiene a Grenoble fino al 17 maggio, sempre sui temi dello sviluppo, sebbene con uno sguardo alle trasformazioni climatiche e di uso della montagna, delle città e delle città alpine.
Chi partecipa
Il Patto si di favorire un approccio condiviso alla gestione del territorio. Tra gli obiettivi principali, vi è la creazione di un sistema di confronto e aggiornamento tra i tre comuni, per promuovere sinergie economiche, turistiche e culturali, favorendo la sostenibilità ambientale e l’inclusione sociale.
L’accordo prevede inoltre il coinvolgimento, come invitati, di organi intermedi e di coordinamento, come le Unioni Montane, i GAL e i Parchi, che potranno aderire in seguito.
La Metromontagna cuneese con il fondovalle al centro
Uno degli strumenti operativi del Patto è il Tavolo permanente della Metromontagna Cuneese, che riunirà rappresentanti dei comuni di Cuneo, Mondovì e Saluzzo. Parteciperanno anche la Provincia di Cuneo, l’Assessore alla Montagna della Regione Piemonte e le Unioni Montane appunto come “invitati permanenti“. La convocazione del tavolo, prevista almeno due volte l’anno, sarà a cura del Comune di Cuneo.
Di interesse, nell’impostazione dell’accordo, è dunque la centralità dei Comuni di fondovalle (che hanno sottoscritto l’intesa e lo dirigono) rispetto ai Comuni delle valli direttamente interessate.
Queste si configurano come destinatarie delle politiche e come soggetti da consultare. Lo stesso concetto di “metromontagna” crea un collegamento tra la dimensione urbana (la parte “metro-” della parola) e le valli laterali alpine, con un approccio quindi gerarchico o comunque di servizio polarizzato.
In ogni caso, si tratta di una “presa in carico” del problema della montagna da parte dei comuni di fondovalle, comunque con maggiore rispetto del principio di sussidiarietà rispetto a politiche ancora più centrali, come quelle della Regione Piemonte o dello Stato.
L’accordo prende forma a seguito del Festival della Montagna 2023, in cui i tre Comuni di Cuneo, Saluzzo e Mondovì avevano già manifestato la volontà di collaborare per promuovere lo sviluppo economico, sociale e ambientale del territorio alpino.

Mezzaluna alpina: tre comuni di fondovalle al centro, le valli invitate
La Mezzaluna alpina comprende i comuni di Cuneo, Mondovì e Saluzzo, insieme alle rispettive valli. Il territorio, con una importante disomogeneità demografica, conta circa 306.393 abitanti, distribuiti tra comuni di valle, pedemontani e urbani di pianura.
Storicamente segnato da uno spopolamento delle aree montane, negli ultimi anni alcuni centri di bassa valle e fondovalle, come Borgo San Dalmazzo e Manta, hanno registrato una crescita demografica notevole.
Tuttavia, il calo strutturale delle attività economiche nei Comuni montani resta un problema rilevante, come indicato da uno studio della Camera di commercio di Cuneo, presentato il 28 aprile scorso, che segnala anche una diminuzione della popolazione del 3,8% tra il 2016 e il 2025, accompagnata da un invecchiamento progressivo.
Uno studio del Politecnico di Torino
Durante la firma del Patto, la Sindaca di Cuneo Patrizia Manassero ha sottolineato l’importanza della cooperazione territoriale e della necessità di un approccio comune per trovare le soluzioni ai problemi.
A supporto, è stato presentato il report “Mezzaluna Alpina. Dinamiche e prospettive dei territori metromontani della Provincia di Cuneo“, curato dal Centro Interdipartimentale FULL – Future Urban Legacy Lab del Politecnico di Torino e coordinato dai professori Antonio De Rossi e Loris Servillo.

Il documento, frutto di una ricerca avviata quando Cuneo è stata Città alpina dell’anno 2024, offre un’analisi delle dinamiche socioeconomiche e delle prospettive future del territorio.
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