Grazie a una apposita delibera approvata dalla Giunta regionale della Liguria lo scorso venerdì 12 gennaio, le strutture ricettive sparse sul territorio della Liguria potranno ora sperimentare il “glamping”, il cosiddetto “camping glamour”. Alberghi e non soltanto avranno così modo di dotarsi di piazzole tipo “villaggio turistico” per offrire alla propria clientela una vacanza a stretto contatto con la natura che però non rinunci agli agi tipici di un albergo.
Il “glamping” in Liguria
Nel dettaglio, sarà possibile realizzare sino a tre piazzole per le strutture alberghiere con capacità ricettiva sino a 50 posti letto, sino a cinque piazzole per le strutture alberghiere con capacità superiore a 50 posti letto e sino a due piazzole per le strutture extralberghiere. Queste dovranno essere ricavate nelle vicinanze dell’edificio di pertinenza nonché possedere una superficie minima di 80 metri quadrati e una distanza tra loro non inferiore a 2 metri.
Ciascuna area per il “camping glamour” potrà essere attrezzata con una serie di unità abitative di superficie massima pari a 40 metri quadrati; questa dovrà però risultare comprensiva di verande, tettoie fisse o avvolgibili oltre che possedere una altezza massima di 3 metri. I servizi igienici possono essere resi disponibili internamente al bungalow oppure esternamente entro una distanza di 30 metri di percorso pedonale e in quantità pari al numero di residenze; gli stessi devono risultare a uso esclusivo ed essere dotati di lavandino, wc e doccia.
“Nell’evoluzione turistica di questi ultimi anni riteniamo sia importante dare la possibilità ai nostri operatori di diversificare la loro offerta per potersi rivolgere a una clientela sempre più internazionale e che abbia il desiderio di vivere nuove emozioni – il commento dell’assessore ligure al Turismo, Augusto Sartori -. Ciò favorirà non soltanto le strutture della costa ma soprattutto le piccole realtà ricettive dell’entroterra in cui alloggiano tanti turisti stranieri sempre pronti a una Liguria a contatto con l’ambiente”.
Il “glamping” tra Italia e Francia
Nato nei Paesi più caldi del mondo quali l’Africa e l’Australia, il fenomeno del “glamping” (dall’unione dei termini inglesi “glamour” e “camping”) ha saputo diffondersi rapidamente e indipendentemente dalle condizioni climatiche in tutta l’Europa, senza distinzioni di destinazione o clima.
Oltre la sola Liguria, esso ha preso piede sul territorio italiano e promette di continuare a incuriosire e attirare un numero crescente di turisti tanto nazionali quanto esteri. La disponibilità nei “glamping” si attesta attorno ai 10 mila posti letto su tutta la Penisola italiana, con una media di 479 posti letto ciascuna regione; tra di esse predomina la Toscana, seguita a stretto giro da Piemonte e Veneto. Le proposte spaziano da aree interamente dedicate al camping ad aree inserite internamente e parallelamente alle offerte tradizionali come campeggi e agriturismi.
Anche in Francia i camping in generale e i “glamping” in particolare paiono sempre più apprezzati dai visitatori. Secondo il report pubblicato dall’Institut National de la Statistique et des Études Économiques (INSEE, Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici) l’anno passato, dal mese di aprile al mese di settembre del 2022 la frequentazione dei campeggi di lusso ammonta a 117 milioni di notti: mentre i tre stelle hanno contato 37 milioni di presenze, i quattro stelle ne hanno contate 53 milioni e i cinque stelle ne hanno contate 26 milioni; peggio invece le varianti non classificate (5 milioni di soggiorni), a una stella (2 milioni di soggiorni) e a due stelle (12 milioni di soggiorni).