A maggio 2025 aveva raccolto largo favore la notizia dell’avvio dei lavori di riqualificazione del valico di frontiera tra Ventimiglia e Mentone. Ma a novembre, dopo l’annuncio di una chiusura completa della strada per almeno quattro mesi – con ulteriori lavori e transiti alternati almeno fino a maggio – sono arrivate le critiche e le proteste.
Il valico è molto frequentato, è un asse di continuo collegamento tra Ventimiglia e Mentone. La sua interruzione costituisce un fatto anche di costume, sia per il transito di lavoratori frontalieri italiani verso la Francia, sia per l’abitudine degli abitanti di Mentone nel recarsi a Ventimiglia per gli acquisti, al mercato o al tabacchino per le sigarette, dove costano la metà rispetto alla Francia.
Un progetto desiderato e alla fine attuato
L’intervento di riqualificazione dell’area frontaliera era stato annunciato da diversi anni, ma proposto nel suo formato attuale nel 2021.
Il 26 maggio 2025, dopo aver reperito i primi finanziamenti e aver trovato il sostegno del governo centrale, il progetto è stato presentato, con grande importanza, nella sala consiliare del Comune di Ventimiglia. C’erano il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi, l’amministratore delegato di Anas Claudio Andrea Gemme e il sindaco Flavio Di Muro.
L’intervento annunciato prevedeva anche la valorizzazione dell’area archeologica dei Balzi Rossi e la costruzione di una doppia rotatoria per migliorare la sicurezza. Il collegamento della pista ciclabile italo-francese, promosso dal sindaco Flavio di Muro anche sulla base di vari progetti di cooperazione Interreg Alcotra con il comune di Mentone, rafforzava la dimensione transfrontaliera italo-francese.
Nella formulazione del progetto attuale, le gallerie Dogana e Balzi Rossi saranno sottoposte a opere di messa in sicurezza: manutenzione interna ed esterna, adeguamento strutturale, gestione delle acque e delle infiltrazioni saline, nuova illuminazione.
È previsto anche il rifacimento del piazzale De Gasperi e della rotatoria di Latte. Si tratta di lavori giudicati “inderogabili” da Anas, a causa delle condizioni critiche delle gallerie e di un recente incidente con un trasporto eccezionale.
La spesa prevista complessiva è di nove milioni di euro, su cinque chilometri di strada statale.

Le proteste
A fine ottobre, poco dopo l’annuncio dell’avvio dei lavori, e della chiusura del valico per quattro mesi, sono iniziate le critiche e le proteste. Anzi, secondo Il Secolo XIX del 7 novembre, dai verbali delle riunioni in Prefettura era emersa la previsione di ulteriori otto mesi di lavori. Gli animi erano già caldi da qualche giorno: il 26 ottobre una quarantina di persone si erano riunite sul punto di frontiera per protestare contro la chiusura.
come notava Nice-Matin il 30 ottobre, c’è stata una lettera della deputata Alexandra Masson (Rassemblement National) che ha auspicato l’avvio rapido del GECT (Groupement européen de coordination territoriale) che è peraltro piuttosto scomparso dai radar, dopo le riunioni del 2023 e inizio 2024. Masson sottolineava la necessità di meglio coordinare interventi di questo genere. Le ha risposto il sindaco di Mentone e presidente della CARF (Communauté d’agglomération de la Riviéra française) Yves Juhel, che ha confermato che la cooperazione già esiste.
Tra gli altri, l’associazione Terre di Grimaldi ha dal suo canto proposto di mantenere aperte le gallerie e di mettere a senso unico a senso unico corso Montecarlo e corso Mentone verso la Francia e corso Europa verso Ventimiglia.
Comunque, anche con queste proteste e con questo rumore di fondo, la tratta resterà chiusa fino a fine marzo, con una pausa per le festività natalizie, e i lavori dovrebbero restituire una strada riqualificata e migliorata.
Per intanto, si potrà passare il confine dall’autostrada oppure dalla frontiera in alto, lungo una strada più stretta e complessa.
I lavori e la prossima chiusura del valico
Dal 3 novembre sono iniziati gli interventi, alcuni preparatori e di cantiere, altri già di risistemazione. L’installazione del 2017 di Michelangelo Pistoletto, denominata Terzo Paradiso e dedicata al tema delle migrazioni, è stata rimossa, e sono stati iniziati i lavori sulla carreggiata.
Il 30 novembre 2025 inizierà la chiusura completa del valico fino al 30 marzo 2026, tra Latte e il confine. I residenti, commercianti e mezzi di emergenza potranno accedere a una parte della tratta e in funzione dei lavori, con un’autorizzazione.
La Prefettura di Imperia ha confermato che i lavori avranno turni continui sette giorni su sette, con una ripresa della circolazione durante le festività natalizie e di fine anno. Da marzo 2026 il traffico riprenderà con circolazione alternata e corsie dedicate, mentre i lavori secondari proseguiranno fino a maggio.
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