Il Comune di Nizza cerca di contrastare la proliferazione degli appartamenti locati a finalità turistica tramite Airbnb dismettendo le “Boîtes à clé”, dispositivi nei quali vengono conservate al sicuro le chiavi da affidare poi ai turisti. Essi dovranno essere difatti rimossi in autonomia dagli stessi proprietari degli immobili, pena un più drastico intervento cesoie alla mano da parte degli addetti ai lavori.
Le cassette delle chiavi o “Boîtes à clé”
Secondo quanto esplicato dall’amministrazione di Nizza, larga parte delle cassette delle chiavi che popolano pali della luce e installazioni urbane della città è stata posizionata illegalmente. Non a caso esse non possiedono il numero di registrazione previsto e rilasciato dagli uffici comunali sin dal febbraio scorso.
Nelle prossime settimane, dunque, un agente incaricato esaminerà i vari punti di collocamento e apporrà un avviso di sgombero sopra quelli giudicati non idonei; parallelamente ai proprietari verrà inviata una lettera di comunicazione della procedura. Qualora essi ignorassero l’avviso, senza per questo incorrere in ammende, la cassetta sarà smontata entro un massimo di quindici giorni.
Lotta agli affitti brevi
Tra le altre iniziative di contrasto alla crescita esponenziale degli affitti brevi, parte della politica dedicata, il sindaco Christian Estrosi ha stabilito di non rilasciare alcuna autorizzazione di locazione ai privati sino a un massimo di sei anni.
Nel 2022 questo ha comportato, su di un totale di adesioni 1.338 presentate, il rifiuto di circa 750 domande (56%), contro le sole 16 respinte invece nel 2020. A ciò si sommano le circa 2.600 abitazioni che, di qui al 2025, perderanno la loro autorizzazione, circa il 30% del totale accordato sinora.
Airbnb a Nizza
Nel 2022 Airbnb a Nizza ha generato 2,4 milioni di euro derivanti dalle tasse di soggiorno, sancendo il primato della città come una delle località più visitate e apprezzate della Francia al fianco di Parigi (2,3 milioni di euro) e Marsiglia (2,8 milioni di euro). Secondo l’azienda, tali ottimi risultati si devono al ritorno dei viaggiatori internazionali nonché ai grandi eventi locali che spingono i turisti a recarsi in loco.
A livello francese Airbnb ha toccato quota 148 milioni di euro grazie agli oltre 23 mila comuni della nazione con presenza di affittuari, confermando una crescita del 60% rispetto all’anno precedente. Per i loro soggiorni i viaggiatori scelgono non soltanto le grandi metropoli o i punti di riferimento turistico più in voga bensì anche le zone più piccole e rurali, da dove proviene circa il 30% degli introiti.