A dispetto delle sue dimensioni territoriali ridotte e dello stereotipo di placida nazione montuosa che da sempre la connota, la Svizzera si è dimostrata a più riprese un gioiello di innovazione imprenditoriale ed estensione economica sia sul piano europeo sia addirittura sul piano mondiale. Non è dunque un caso che grandi industrie e neonate start-up trovino nella Confederazione svizzera un autentico terreno fertile per il proprio sviluppo interno e la propria proiezione sul mercato, generando una competitività finanziaria ineguagliabile.

Vecchie e nuove aziende

Una delle prime e più lungimiranti aziende che nel tempo ha selezionato la Svizzera come una delle proprie sedi professionali distaccate è stata Google, che nel 2004 ha installato a Zurigo il suo più vasto centro di ricerca e sviluppo extra statunitense. Il complesso Europaallee con i suoi oltre 4 mila collaboratori provenienti da 85 Paesi internazionali si occupa, tra le altre cose, di servizi motori di ricerca, assistente vocale, intelligenza artificiale, Maps, Gmail e YouTube.

In aggiunta, la Confederazione svizzera detiene da più di 12 anni il primo posto assoluto nella classifica stilata dall’Organizzazione mondiale delle proprietà intellettuale concernente il grado di innovazione degli Stati di tutto il mondo. Senza dimenticare che, stando a quanto reso noto dal network mondiale EY, 14 delle imprese originarie della nazione risultano tra i 500 gruppi che globali che dedicano più ampio spazio e più ingenti risorse alla ricerca.

L’economia

Tra i settori economici maggiormente competitivi e pertanto trainanti per la Svizzera a farla da padrone sono le attività di export, lo sviluppo di nuove tecnologie in campo medico e l’industria di precisione. Questo pare spiegare anche il record attribuitole da parte dell’Ufficio europeo dei brevetti di Stato con il più alto numero di brevetti depositati ogni mille abitanti, complessivamente 1.031 nel 2022, contro i 482 della Svezia, 161 della Francia e i 142 degli Stati Uniti.

Più in generale, poi, il comparto industriale copre una importante fetta del Prodotto interno lordo, che vi pesa per il 25% sul totale, più del doppio rispetto alla vicina Francia. L’avanzamento aziendale fa alfine il paio con il suo successo bancario e la sua natura di paradiso fiscale, che rappresentano rispettivamente il 10% e il 3,2% del Pil nazionale; i dati superano di gran lunga sia la Francia (2,35%) sia, in maniera più ampia ancora, la media europea (2,15%).

Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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