Marzo è iniziato sotto il segno di pioggia e temperature sotto la media stagionale su tutto l’arco alpino, ma la nostra rubrica settimanale “Nos Alpes Weekend” non manca di dispensare a voi lettori qualche utile consiglio per il fine settimana.
Con il grigiore fuori dalle finestre e la primavera che pare inesorabilmente lontana, un pizzico di colore è dovuto e di obbligo al Festival dell’Oriente di Torino, tappa piemontese di un tour italiano ammantato di magia. Spostandosi nella regione dell’Alvernia la parentesi si fa invece storica grazie alla mostra temporanea “Les Gergoviotes” allestita al Museo archeologico della Battaglia di Gergovie. Alfine, per andare “alla scoperta” di qualche peculiarità gastronomica alpina tanto rara quanto affascinante, questa settimana perché non avventurarsi alla ricerca e alla degustazione del tartufo, autentico “diamante nero” della Regione del Sud?
Il Festival dell’Oriente di Torino
Tra sabato 16 e domenica 17 marzo e tra sabato 23 e domenica 24 marzo, il nosalpes.eu/2024/03/15/un-viaggio-nel-mondo-con-il-festival-delloriente-di-torino/ colorerà il Lingotto Fiere di Torino delle mille sfumature di tradizioni antiche e culture lontane.
Il programma sarà quantomai denso e prevederà una piacevole varietà di attività ed esperienze tra cui danze e spettacoli, esposizioni e mostre, dimostrazioni e laboratori. Completeranno poi l’offerta i bazar e gli stand di prodotti di artigianato e gastronomia tipici oltre che conferenze e workshop nonché giochi per bambini.
L’ingresso al festival sarà concesso lungo tutto il fine settimana con orario continuato dalle 10,30 alle 20,30. Per prendere parte all’evento è necessario riservare il proprio posto prenotando e acquistando un biglietto sul sito apposito.
Il Museo archeologico della Battaglia di Gergovie
La stagione espositiva del Museo archeologico della Battaglia di Gergovie è stata quest’anno inaugurata da una esposizione di eccezione, “Les Gergoviotes: des étudiants en Résistance, 1940-1951” (“I Gergoviti: studenti in Resistenza, 1940-1951”). Visitabile sino alla prossima domenica 15 settembre, essa si compone di allestimenti interni e reperti archeologici esterni collocati in piena armonia e in comune interdipendenza gli uni con gli altri. Il tutto a dedica dei cosiddetti “Gergovioti”, un gruppo di studenti dell’Università di Strasburgo che si unì alla Resistenza con il pretesto di effettuare scavi archeologici sull’omonimo altopiano francese.
Il tartufo della Regione del Sud
A oggi, la Regione del Sud vanta una filiera produttiva del tartufo capace di coprire circa il 60% della coltivazione e della raccolta di tutta la Francia; tra i luoghi di maggiore interesse in tale direzione figurano di tre dipartimenti di Alpi di Alta Provenza, Vaucluse e Var, questi ultimi due a loro volta sedi di alcuni dei mercati più grandi al mondo.
Sul totale delle 200 differenti tipologie di fungo contate a livello globale, una in particolare detiene la Denominazione di Origine Controllata (DOC), la “Truffe noire du Tricastin”, ovverosia “Tartufo nero del Tricastin”. Anche per via delle decrescite di produzione registrate negli ultimi anni, il suo costo raggiunge attualmente medie di circa 10 euro ogni 10 grammi.