Per il Natale e per i giorni seguenti abbiamo pensato fosse simpatico proporvi dei racconti del Natale con alcune delle figure della tradizione e del leggendario nelle diverse località alpine.
La letteratura su questo patrimonio culturale immateriale è molto ampia, con testi più divulgativi e altri di ricerca. I ponti vengono spesso associati all’attraversamento del diavolo, i laghi sono percorsi da creature incantate, i castelli hanno tracce di vicende importanti, i villaggi conservano storie tradizionali.
Le leggende e i racconti del Natale nelle valli alpine
Il Natale è un catalizzatore di racconti e leggende. Intorno alle celebrazioni di fine dell’anno e alle celebrazioni cristiane sono vari nati personaggi, una parte importante di questo leggendario.
Il buon Gelindo che trova la stalla per la sacra famiglia, oppure Chalande / Tsalende, e anche il più preoccupante Krampus (che viene dalle Alpi orientalie dal mondo germanico, Svizzera del nord compresa) sono figure interessanti. Conoscerle almeno per nome e sentirle rievocare in queste festività fa comprendere alcune delle similitudini alpine. Inoltre, con un breve lettura, offre un po’ di clima natalizio.
Al giornale, abbiamo pensato che il tema meritasse un po’ di attenzione. Dunque, per evocare almeno alcuni personaggi, nei prossimi giorni un articolo ne darà una notizia, la accompagnerà con una illustrazione e un racconto.
… e un esercizio di scoperta dell’intelligenza artificiale
Non contenti, abbiamo aggiunto un elemento nuovo che proponiamo al lettore.
Anche come esercizio e come scelta da condividere, per comprenderne progressi e limiti, i racconti sono stati scritti da un Bot (cioè una sezione che da poco tempo stiamo addestrando) di ChatGPT. Li abbiamo appena ritoccati, ma il prodotto è tutto dell’intelligenza artificiale.
Il loro limite narrativo è abbastanza evidente: nella bonomia forse eccessiva, nei caratteri appena tratteggiati. Comunque i racconti sono abbastanza brevi e ritmati, possono essere letti in un momento di quiete, corrispondono alla relativa leggerezza e semplicità che cercavamo.
Sono piccole storie che stanno comunque in piedi, senza grandi pretese, nello spirito delle feste e in una prima scoperta del leggendario delle nostre Alpi. Non seguono i confini amministrativi o statali, ma i movimenti di popolazione e cultura tra le valli, tra il Queyras e il cuneese oppure negli Stati di Savoia. Alcuni elementi si ritrovano in tutte le storie: la neve, le comunità, il ruolo dei bambini, le attese e il calore umano della famiglia.
La serie inizia il giorno di Natale con Chalande /Tsalende, per continuare nei giorni successivi con il Buon Gelindo, il Krampus di tradizione germanica, e infine con il grano di Santa Barbara. E’ possibile che ci sia un seguito, e in ogni caso metteremo un link per risalire da un articolo e da un racconto all’altro…
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