La ministra francese del Lavoro, della Salute, delle Solidarietà e delle Famiglie, Catherine Vautrin, ha visitato il dipartimento delle Hautes-Alpes il 26 e 27 febbraio, in particolare a Briançon ed Embrun (con una piccola citazione per Susa) per poi recarsi a Marsiglia.
Sono emersi due temi che ricorrono in altre città alpine, ma che qui sono visti nella prospettiva delle Olimpiadi invernali del 2030 ma anche come problemi attuali : da un lato come trovare gli stagionali e dar loro un alloggio e dall’altro come attrezzare l’ospedale di Briançon per l’evento.
Con l’occasione, la ministra ha anche partecipato alla presentazione un nuovo centro sanitario, per il disagio mentale, a Embrun.
Ci sono stati scambi con i rappresentanti locali, e anche con i lavoratori della sanità, che hanno anche parlato della cooperazione tra gli ospedali di Briançon e di Susa
La cooperazione di Briançon con l’ospedale di Susa
Il tema è stato tutto sommato marginale, ed è emerso probabilmente solo nello scambio, non previsto, tra la ministra e i sindacati. I rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto il mantenimento della cooperazione con l’ospedale di Susa, per accogliere i pazienti piemontesi.
Gli scambi con l’Italia datano dalle Olimpiadi di Torino del 2006, anche per ragioni di prossimità geografica: Briançon è vicina fisicamente ai territori frontalieri e alla vecchia rete dei comuni degli Escartons e ci vuole un po’ di strada per arrivare fino a Embrun e poi a Gap, oppure a Grenoble passando dal col del Lautaret.
Un progetto Interreg, denominato ProSantè, era stato realizzato tra marzo 2017 e gennaio 2020, poco prima della pandemia, ma senza esiti decisivi. Un nuovo progetto Interreg, denominato ProSATIF-Go, stenta a decollare. Si vedrà la sua vitalità al convegno che si terrà a Courmayeur, allo Skyway, il 5 marzo prossimo.
In occasione del Comitato frontaliero del Trattato del Quirinale, a Nizza, vi erano state voci in riunione che lamentavano le difficoltà nella cooperazione sanitaria tra Briançon e Susa.
Mancano i lavoratori e gli alloggi per i lavoratori
Nella serata di mercoledì 26 febbraio, la ministra ha preso parte a una tavola rotonda alla Camera di commercio e dell’industria di Briançon, dove ha ascoltato albergatori, imprenditori, operatori turistici e agricoltori sulle difficoltà di reclutamento dei lavoratori stagionali. Il problema non riguarda solo la carenza di personale, ma anche l’impossibilità per molti lavoratori di trovare un alloggio a prezzi accessibili.
Il sindaco di Briançon, Arnaud Murgia, ha ricordato l’attuale bassa disoccupazione (poco più del 5%) che corrisponde però anche alla difficoltà nel trovare manodopera. Tra le idee ricordate in riunione, la pluriattività per lavoratori stagionali che potrebbero svolgere impieghi diversi nel corso dell’anno, dall’agricoltura al turismo.
Inoltre, vi è il problema dell’alloggio, anche per i prezzi alti, più della media nazionale, ormai tra 3500 e 4000 euro al metro quadro. Mancano gli appartamenti in locazione, sia per il numero di seconde case non utilizzate, sia per l’uso di abitazioni in affitti brevi. Per un lavoratore stagionale, il costo dell’affitto porta via quasi la metà dello stipendio.
La ministra Catherine Vautrin ha ricordato le misure che già esistono a livello nazionale, ma senza aver proprio convinto. Si regolamentano le locazioni brevi (come sta avvenendo in Italia) e si offrono prestiti a tasso zero per l’acquisto della prima casa. Il problema è già molto sentito, e dovrà ridursi progressivamente in vista dei Giochi Olimpici del 2030, per le condizioni di lavoro di chi sarà impiegato durante l’evento.
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Briançon: tra preparativi per i Giochi Olimpici e tensioni sindacali

Dopo l’incontro, la ministra Vautrin si è recata all’ospedale di Briançon, per una riunione con la direzione e il personale sanitario per discutere della capacità della struttura appunto in vista delle Olimpiadi.
Il centro ospedaliero di Briançon, che fu ampliato per i Giochi di Torino 2006 (anche in relazione con Susa), dovrà preparasi sia al 2030, ma anche adattarsi meglio ai flussi variabili per l’assistenza sanitaria ai residenti e ai turisti in alta stagione.
Sul piano operativo, l’incontro ha toccato vari temi: il rafforzamento del Pronto soccorso (il SAMU 05), la cyber-sicurezza per i dati sanitari, alloggi gli medici e infermieri temporanei, un supporto stagionale per gli atleti, e un aggiornamento del blocco operatorio. L’ospedale ha d’altra parte già un’abitudine alla gestione di eventi sportivi, dal Tour de France (che passa dai colli vicini) al Mondial d’Escalade (che però dal 2025 non si farà più), le gare di sci alpino e sci alpinismo a Serre Chevalier. Dispone di un blocco operatorio, risonanza magnetica, coroscanner e servizio di medicina sportiva.
All’uscita dall’incontro, i rappresentanti del personale, che non erano presenti, hanno sottoposto una lettera di rivendicazioni, una lettre de doléances.
Hanno appunto sollevato il tema della cooperazione con l’ospedale di Susa ma anche chiesto più risorse finanziarie per l’ospedale, nuove assunzioni di personale qualificato e un management ospedaliero meno conflittuale.
Hanno anche proposto la gratuità dei trasporti pubblici per il personale sanitario e chiesto il ritorno all’autonomia gestionale dell’ospedale di Briançon, il Centre Hospitalier des Escartons, che fa parte ora del Groupement Hospitalier Territorial (GHT) Alpes du Sud.
A Embrun e poi a Marsiglia
Infine, nella mattina di giovedì 27 febbraio, la ministra Vautrin ha visitato l’ospedale di Embrun, dove ha presentato il progetto per una nuova struttura sanitaria, dedicata anche alla cure mentali. Durante la visita, la deputata Valérie Rossi ha colto l’occasione per consegnarle due dossier: uno sulla medicina di montagna, e uno sulla creazione di una casa di accompagnamento per le cure palliative a Laragne-Montéglin, appunto come strumento decentrato per non far troppo correre i pazienti e chi li assiste.
La ministra Vautrin è andata poi a Marsiglia, per incontri sui temi sanitari (malattie rare) e del lavoro.
Con il presidente della Regione Sud Renaud Muselier, ha partecipato anche alla presentazione di un programma di rilancio e riduzione delle emissioni della zona industriale di Golfe de Fos-Berre.

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