I sindaci di Aosta, Gianni Nuti e di Albertville, Frédéric Burnier Framboret si sono incontrati ieri nella città della Savoia per uno scambio di vedute sia sulla realizzazione del Cammino di San Martino di Tours (Chemin de Saint-Martin de Tours), uno degli itinerari del Consiglio d’Europa, sia per alcuni temi dello sviluppo urbano nelle città alpine.
La riunione fa seguito all’incontro di Aosta del 17 gennaio, e si inquadra nel gemellaggio tra le due città. Dalla Valle d’Aosta c’erano anche l’assessore all’ Istruzione, cultura e politiche giovanili Samuele Tedesco, e il console onorario di Francia ad Aosta, Nicolas Viérin, oltre a chi vi scrive e che ha potuto assistere all’insieme della visita. Per Albertville i partecipanti si sono alternati, con una presenza costante dei Jean-Francois Brugnon, assessore alla formazione, occupazione e mobilità e Jean-Marc Rolland consigliere delegato alla mobilità dolce.

Il Cammino di San Martin di Tours da Aosta a Albertville
La prima parte dell’incontro si è svolta nel formato di una riunione dedicata al Chemin de Saint-Martin de Tours.
Si tratta di uno della ventina itinerari del Consiglio d’Europa – come quello di Compostela o della via Francigena – che va da Szombathely in Ungheria a Tours in Francia nel percorso principale.
San Martino è ben conosciuto e fa parte della cultura popolare europea. Alcuni sui richiami sono raccontati sin dall’infanzia, come del mantello tagliato a metà per riparare dal freddo un povero di Amiens – da cui la novembrina Estate di San Martino – o il nome del Martin Pescatore, sul racconto di un gruppo di uccelli neri e in competizione per il cibo che imparano a cooperare e acquisiscono colori bellissimi.

Il tragitto del Chemin passa dalla Valle d’Aosta, per il Colle del Piccolo San Bernardo, e dalla Savoia. Nel corso della riunione sono emersi gli elementi di base: il ruolo del Consiglio d’Europa, l’esistenza di un logo ufficiale, le ipotesi di tracciato. È stato ricordato il progetto Interreg Alcotra Nouvelles Liaisons che ha già realizzato la parte di sentiero di Saint-Martin de Tours tra La Thuile, il colle del Piccolo San Bernardo e Saint-Germain a Séez, con paline, segnavia sulle rocce, un sito web di geolocalizzazione.

Un ampio consenso è emerso intorno al percorso, per quanto si tratti di una delle prime riunioni, per esempio riguardo al dipartimento della Savoia. Ne ha parlato Florian Bailly, che ha anche ricordato la volontà comune savoiarda e valdostana di rinnovare l’edificio dell’Ospizio del Piccolo san Bernardo. I due sindaci, con il supporto degli uffici del turismo e delle associazioni presenti sul lato savoiardo, hanno confermato l’intenzione di lavorare sul progetto. Per il versante valdostano inizia una fase di consultazione e dialogo con i soggetti coinvolti e competenti.
Le questioni aperte
Diverse questioni sono aperte: il tracciato di massima – che potrebbe avere una variante in Savoia, oltre a quella principale in Tarentaise tra Bourg-Saint-Maurice /Aime – Moûtiers – Albertville, il finanziamento, che potrebbe venire dal Consiglio d’Europa, dal programma Interreg, o dai programmi europei e nazionali. Vi sono parti da sistemare (in Valle d’Aosta tra La Thuile e il Cammino Balteo), le capacità di accoglienza e la bellezza del percorso sono da sviluppare, la comunicazione è da avviare. Inizia un primo coinvolgimento di altri soggetti, come la stessa Regione Auvergne Rhône-Alpes e l’Assemblée des Pays de Tarentaise Vanoise (APTV), la Regione autonoma Valle d’Aosta, i Comuni del percorso.
La vicenda del santo e il suo radicamento nel sentire comune possono essere la base per una narrativa da costruire. Intorno al tavolo, per quanto abbiamo preso nota, vi erano rappresentanti di associazioni, come la Maison de l’Europe (Gérard Avrillier, Henri-Georges Brun, Stefania Attolini), il Club Alpin Français d’Albertville (Patrick Eygazier), l’Université populaire (Eric Rousseau), funzionari di collettività territoriali, Ludovic Bertagnolo per la Maison du Tourisme du Pays d’Albertville, Florent Besses e Stéphane Piquier per la Comunità di Comuni dell’Arlysère, Sébastien Delrue per l’Office du Tourisme di La Rosière oltre agli assessori del comune di Albertville Jean-Francois Brugnon e Jean-Marc Rolland, e altri.
Le città alpine
Nella seconda parte dell’incontro, che si è svolto con una visita sui luoghi, i due sindaci e gli assessori hanno parlato di parchi e giardini – con opere di risistemazione – e degli interventi che si sono svolti nel corso di un decennio di miglioramento di un quartiere della città.
Si sono soffermati tra l’altro in una scuola, in cui vi sono innovazioni tecniche, nei materiali, nella gestione dell’energia, nella distribuzione degli spazi e soprattutto in un modello aperto, di edificio che è al servizio della comunità circostante e degli abitanti. Inoltre, hanno visitato un negozio di alimentari anche questo con caratteri innovativi, non solo per la filiera corta di approvvigionamento ma anche per i doppi prezzi, più leggeri per le famiglie meno favorite e più elevati per gli altri, in modo da compensare il risultato renderlo economicamente sostenibile.

La visita ha offerto anche occasioni di confronto – per esempio sul teleriscaldamento – a Albertville vi è una importante componente legno, che viene dalla filiera corta locale – oppure sulla gestione e costi delle mense scolastiche, anche queste con approvvigionamenti di prodotti locali.
Nel corso di un incontro finale con diversi membri della giunta comunale e di consiglieri di Albertville (tra gli altri Alain Mocellin, Josiane Court, Muriel Théate, Jean-François Durand) è stato anche programmata la prossima visita, che dovrebbe svolgersi ad Aosta il 5 giugno.
LEGGI ANCHE:
Una delegazione di Albertville in visita ad Aosta
Da Conflans ad Albertville, un condensato di storia della Savoia
Albertville, bicentenario della “Pierre du Roy” e delle dighe contro le inondazioni
Prendere il mondo a testimone, al Grand Bivouac di Albertville