Si è chiusa ieri, martedì 10 giugno, con lo smantellamento degli ultimi allestimenti alla Grand Place di Pollein, l’Esercitazione annuale regionale di Protezione Civile – EXE2025 “Uniti per proteggerci!”. Si è trattato di un evento importante, che vale la pena osservare rispetto a quanto avviene nell’insieme dell’arco alpino.
Ci confrontiamo sempre più spesso con crisi in sequenza: ancora in questi giorni vi sono una trentina di sfollati in Alta Val de Bagnes, nel Vallese, ed è ancora in corso l’emergenza a Blatten dopo la frana. Il 16 e 17 aprile scorso, e faceva relativamente freddo, le precipitazioni hanno comunque spezzato molti alberi in Vallese, Valle d’Aosta, Pays de Savoie, Hautes Alpes, oltre a produrre diverse interruzioni stradali. A Le Lavandou, il 20 maggio, nubifragi e un’inondazione hanno provocato tre morti, con diverse strade danneggiate e prolungate interruzioni nell’alimentazione elettrica.
Per non parlare dell’anno scorso, quando una tempesta il 29 giugno ha colpito parte della Svizzera Romanda e la Valmaggia in Ticino, la Valle d’Aosta a Valtournenche e a Cogne (con la strada interrotta in modo grave) e la valle dell’Orco in Piemonte. Anche allora vittime, soccorsi, organizzazione di aiuti rapidi, sanitari, sociali, e ripristino dei servizi.
La complessità e dimensione di EXE2025
L’esercitazione valdostana, per la sua durata e complessità, costituisce quindi un passo avanti. Anche l’attribuzione di un nome specifico, EXE2025, ha un significato tecnico e simbolico. Si tratta di un test di innalzamento del grado organizzativo e della capacità di risposta, una prova ulteriore rispetto agli esercizi annuali, che va ricordato, si svolgono da tempo. Le esercitazioni sono d’altra parte necessarie e ricorrenti. A Embrun ce n’è stata una il 7 giugno scorso rispetto a un ipotetico grave incidente stradale, il 15 ottobre 2024 un’altra ha simulato un incendio in un sito industriale, in Tarentaise.
L’attività valdostana di EXE2025 si è svolta dal 3 al 9 giugno e ha interessato i comuni di Aosta, Quart, Saint-Christophe e Pollein. Ha coinvolto moltissime persone, associazioni, organizzazioni, istituzioni.
Alla cerimonia conclusiva di domenica 8 giugno hanno preso parte tutte le componenti del Sistema regionale, un modo ancora per coinvolgerle e renderle partecipi.
Erano presenti diversi esponenti politici, che per il ruolo che ricoprono si trovano spesso ad operare in situazioni d’emergenza. C’erano il presidente della Regione Renzo Testolin (che è tra l’altro il capo del Sistema regionale di Protezione civile), gli assessori Giulio Grosjacques e Davide Sapinet (quest’ultimo, assessore alle Opere pubbliche, ha in carico le strade e si era visto all’opera per esempio per il ripristino della strada di accesso a Cogne dopo il disastro del 29 giugno 2024). C’erano il deputato Franco Manes e la consigliera regionale Raffaella Foudraz, insieme a Valerio Segor, capo della Protezione civile, alla sua vice, Sara Ratto, e al generale Giovanni Santo.


Gli incidenti complessi
EXE2025 si è sviluppata a partire dall’esigenza di formare le componenti di sistema nella gestione di persone con specifiche necessità durante le situazioni d’emergenza, attraverso la simulazione di scenari che hanno previsto la partecipazione attiva di persone con disabilità, di verificare l’adeguatezza dei piani di emergenza e delle procedure di soccorso nei confronti di persone disabili, di formare e sensibilizzare gli operatori a interagire in modo corretto ed efficace con persone con disabilità e per identificare eventuali barriere architettoniche, comunicative o organizzative.
L’esercitazione ha avuto tre ambiti. Da un lato, serviva a testare le capacità di risposta del sistema regionale e a valutare l’efficacia degli strumenti recentemente acquisiti dal sistema di Protezione civile e dalla Colonna Mobile. Dall’altro, ha permesso di approfondire procedure operative aggiornate, consolidare il coordinamento tra i diversi attori istituzionali e del volontariato, che in Valle d’Aosta sono molti e ben attivi. A oggi, si registra infatti una risposta dell’intera comunità valdostana, sia con le associazioni, che con le imprese e con le persone.
Infine, proprio questa esercitazione EXE2025 ha trattato in modo specifico la gestione nelle crisi delle persone con specifiche necessità. La presa in carico di questo tema, oltre che dalle riflessioni ed esperienze interne alla Valle d’Aosta, veniva anche dalle indicazioni del Dipartimento nazionale di Protezione civile sulla pianificazione degli interventi in favore di persone con disabilità.
Evacuazioni, incidenti industriali, persone disperse

La settimana si è articolata su quattordici moduli di esercitazioni.
Tra i più rilevanti, l’evacuazione della struttura per persone con disabilità della Fondazione Ollignan, a Quart, interessata da un ipotetico incendio boschivo. Le operazioni hanno incluso il trasporto assistito degli ospiti della residenza, la gestione sanitaria e logistica dell’emergenza e l’accoglienza al campo di assistenza allestito a Pollein. In parallelo, l’attivazione dell’elicottero antincendio ha permesso di testare la catena del comando e l’intervento congiunto dei Vigili del Fuoco e delle squadre del nucleo antincendio boschivo del Corpo forestale valdostano (AIB).
Ad Aosta una simulazione di incidente in un’azienda a rischio incidente rilevante. Lo scenario prevedeva una fuga di gas metano nello stabilimento della Cogne Acciai Speciali, la quale avrebbe provocato un’esplosione che ha determinato la ferita di due dipendenti interni allo stabilimento e un incidente stradale sulla strada limitrofa allo stabilimento, a causa dell’onda d’urto che ha fatto crollare un muro. Dopo la prima assistenza garantita dalle squadre di soccorso della CAS, sono intervenuti sul posto i Vigili del Fuoco, gli operatori del 118 e le Forze di Polizia che hanno rispettivamente provveduto a definire la zona rossa e effettuare le prime verifiche per rendere sicura la zona ai soccorritori, avviare un triage previsto in caso di incidente maggiore e procedere ai soccorsi, cinturare l’area per impedire l’accesso ai non addetti ai soccorsi.
Le esercitazioni hanno incluso anche una ricerca dispersi nel territorio montano di Trois-Villes, nel comune di Quart, con l’impiego di unità cinofile del Soccorso Alpino Valdostano e della Guardia di Finanza, di droni (APR – aeromobile a pilotaggio remoto), di squadre altamente specializzate nella ricerca in ambiente montano (come i tecnici del Soccorso Militare Alpino dell’Esercito Italiano) e con squadre coordinate da più enti e soggetti.
Coordinarsi come strumento


Nei tre casi, gli esercizi traggono forza anche dalle esperienze già maturate, con squadre che si conoscono o che approfondiscono le loro relazioni. Studiano e scoprono temi e problemi, formulando successivamente riflessioni e proposte, anche nel sistema prova-errore, per esempio su sfumature che sembrano secondarie che hanno in scala reale rilevanza e impatto.
La capacità del sistema di operare in sinergia – e di capirsi – è per esperienza anche della Valle d’Aosta una delle principali risorse per fronteggiare le emergenze reali in un territorio montano articolato e vulnerabile.
A Pollein, è stato gestito un campo di assistenza e accoglienza alla popolazione, assetto fondamentale nelle situazioni emergenziali per fornire giusta assistenza alla popolazione evacuata o sfollata e ai soccorritori e volontari giunti sul posto per offrire il proprio contributo. Il campo è stato progettato e montato affinché tutti gli aventi diritto avessero a propria disposizione degli spazi in cui poter provvedere alle proprie attività di vita quotidiana (refettorio, alloggiamento, bagni, docce, assistenza baby) e in cui ricevere assistenza sanitaria e psicologica. Durante l’intera settimana di esercitazione, hanno lavorato all’interno del campo i cuochi del Dipartimento solidarietà ed emergenza della Federazione italiana cuochi, aiutati dagli studenti dell’Istituto alberghiero di Chatillon, che hanno prestato particolare attenzione nell’offerta di menù variegati in linea con le proprie pratiche alimentari, intolleranze e allergie.

Formazione e inclusione
EXE2025, anche per la mobilitazione delle persone e la concentrazione tematica, ha consentito di rafforzare e diffondere conoscenze sia nel Sistema di Protezione Civile, sia nella società.
Si è tenuto un programma di corsi e lezioni teorico-pratiche tenuti da formatori qualificati ed esperti del settore e dedicati ai professionisti e ai volontari delle componenti del Sistema di Protezione Civile, con temi che hanno spaziato dalla ristorazione in emergenza all’uso degli apparati radio, dalla gestione delle persone con disabilità all’utilizzo delle idrovore al BLS-D (Basic Life Support and Defibrillation), dalla formazione teorica sul corretto approccio in caso di scenari CBRN (Chimico, Biologico, Radiologico e Nucleare) all’approccio psicologico in emergenza.
Due seminari aperti al pubblico, ospitati nella sala conferenze della Grand Place di Pollein, hanno approfondito il ruolo della comunicazione in contesto emergenziale e la gestione delle disabilità in ordinario e in emergenza. Quest’ultimo tema è stato affrontato non solo in chiave teorica, ma anche attraverso test pratici di attrezzature, procedure e tecnologie inclusive, condotti con il supporto di associazioni regionali e nazionali, come CodiVdA, ENS e C’eraL’acca.
Alcune persone con disabilità hanno partecipato attivamente, anche nei ruoli di segreteria, logistica e organizzazione, per verificare in tempo reale accessibilità e funzionalità delle soluzioni adottate. Insomma, far partecipare per imparare.
I giovani e l’educazione all’emergenza, e poi il pubblico
L’esercitazione ha visto il coinvolgimento diretto di gruppi giovanili dei Vigili del Fuoco volontari, della Protezione Civile e della Croce Rossa, ospitati nella tendopoli della 4^ Edizione del Campeggio nazionale dei Vigili del Fuoco volontari a Pollein. Le attività hanno incluso simulazioni operative, laboratori pratici e momenti di formazione.
La giornata di venerdì 6 giugno è stata dedicata alle scuole. Con centinaia di ragazze e ragazzi, le classi quarte e quinte di Pont-Saint-Martin, Nus, Saint-Christophe e Aosta hanno visitato il campo, partecipando a un percorso educativo attraverso gli stand delle varie componenti del sistema regionale.


Sabato 7 giugno l’area è stata aperta al pubblico, per coinvolgere e per connettere la società valdostana – che ha già mostrato in varie occasioni reattività e resilienza – all’organizzazione strutturata dell’emergenza. In entrambe le giornate, i visitatori hanno potuto assistere all’esercitazione della squadra dell’elisoccorso valdostano: il primo giorno l’attività è stata condotta dai tecnici cinofili del Soccorso Alpino Valdostano e dall’équipe medica del 118; il secondo giorno, c’è stato un cambio d’assetto e a bordo sono saliti anche i tecnici della squadra taglio dei Vigili del Fuoco.
Una rete coordinata tra istituzioni, operatori e volontari
L’intero Sistema regionale di Protezione Civile ha partecipato a EXE2025, garantendo l’operatività logistica, sanitaria, alimentare e tecnica del campo. Gli enti e le associazioni che hanno partecipato sono numerosi e il loro elenco offre un’idea dell’esercitazione realizzata: 118, Corpo Forestale, Soccorso Alpino Valdostano, Vigili del Fuoco, UVGAM, Forze di Polizia, Esercito italiano, ARPA, Istituto zooprofilattico, Fondazione Montagna Sicura, Croce Rossa Italiana, ANA, ANPAS, ANC, Gruppo comunale di Protezione Civile di Verrès, Les Copains du secours de La Thuile, Psicologi per i Popoli, Unità di soccorso e ricerca di Courmayeur, VdA MotorSport, Volontari del Soccorso di Valpelline.
E poi ancora i Gruppi giovanili dei Vigili del Fuoco volontari, della Croce Rossa e della Protezione Civile, Sezione valdostana dell’Associazione Nazionale Radioamatori, Dipartimento Solidarietà ed Emergenza della Federazione Italiana Cuochi, Fondazione per la formazione professionale e turistica di Châtillon, CodiVdA, ENS, C’eraL’acca e le altre Associazioni di rappresentanza di persone con disabilità, Fondazione Ollignan, Cogne Acciai Speciali, Comuni di Pollein, Quart, Saint-Christophe e Aosta.

(questo articolo è stato preparato in partenariato con la Regione autonoma Valle d’Aosta)
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