Campo Ligure, piccolo borgo della provincia di Genova distante circa una quarantina di minuti dal capoluogo, è pronto a rilanciare su ambedue i piani culturale e sociale l’arte della filigrana, della quale esso è già Centro nazionale. Tale tecnica orafa consiste nell’intrecciare sottilissimi fili di oro o di argento per formare decorazioni leggere e complesse, un antico savoir-faire che oggi diviene il fulcro di un ampio percorso di rigenerazione.

Campo Ligure e la filigrana: una storia intrecciata

La filigrana non è soltanto un elemento identitario per Campo Ligure bensì piuttosto una tradizione radicata nel tessuto produttivo e culturale del borgo. Introdotta in Liguria alla fine dell’Ottocento, questa lavorazione ha trovato proprio in Valle Stura uno dei suoi centri più attivi, con botteghe artigiane che hanno saputo tramandare conoscenze di generazione in generazione.

La cittadina è attualmente riconosciuta a livello nazionale per la qualità delle sue creazioni e ospita uno dei pochi musei italiani dedicati esclusivamente a questa arte, il Museo della Filigrana Pietro Carlo Bosio. Di qui dunque l’idea di attuare investimenti e conseguenti interventi che intendono rafforzare tale patrimonio, valorizzandolo come memoria e come leva per la crescita culturale e turistica del borgo.

Il progetto

Il progetto “Un borgo in filigrana” è finanziato con circa 1,5 milioni dal ministero della Cultura attraverso il “Bando borghi” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tra gli interventi appena inaugurati figurano spazi con finalità diverse ma complementari, tra i quali un nuovo centro di formazione pensato per trasmettere le competenze artigiane e offrire opportunità professionali alle nuove generazioni.

Accanto a esso, l’innovation hub, anche esso ubicato all’interno del riqualificato ex refettorio del convento dei frati Girolimini, ospita spazi di co-working e studio nonché laboratori destinati a progetti che traggono innovazione dalla creatività locale. Anche il recupero di tale struttura per finalità divulgative ed educative nonché il suo allestimento a nuovi usi culturali e creativi sono stati resi possibili grazie al citato finanziamento pubblico.

Dalla tradizione alla modernità

“Campo Ligure, un borgo in filigrana” prevede in totale tredici interventi coordinati, che spaziano dalla digitalizzazione del Museo della Filigrana all’analisi informatica dei flussi turistici con particolare focus sulle proposte esperienziali. Contemplate anche, in una ottica di rafforzamento dell’identità paesaggistica e artigianale del luogo, la valorizzazione del Giardino botanico di Pratorondanino e la creazione di percorsi ambientali legati al Beigua Geopark.

Tale ventaglio di azioni progettuali vuole essere il risultato di un dialogo tra istituzioni, associazioni locali e realtà del terzo settore promosso dal cosiddetto patto di sussidiarietà “Il Borgo in Campo”. Così i giovani residenti potranno essere coinvolti nell’organizzazione dei presidi culturali e nella promozione di un turismo non estrattivo e gli abitanti potranno partecipare in prima linea alla pianificazione e alla gestione delle attività.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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