La commemorazione della deportazione della popolazione di Breil-sur-Roya a Torino si svolgerà domenica 26 ottobre 2025 in Place Brancion. L’evento ricorda l’evacuazione forzata del 1944, quando circa duemila abitanti furono deportati in Piemonte dall’esercito tedesco.
La cerimonia inizierà alle 10:30 con una messa nella chiesa di Sancta Maria in Albis, seguita alle 11:30 dalla deposizione di una corona e dai discorsi istituzionali davanti alla stèle del ricordo. La commemorazione è organizzata dal Comune di Breil-sur-Roya e dall’Associazione degli ex combattenti e del ricordo francese.
L’evacuazione forzata del 1944 da parte dei tedeschi
Breil-sur-Roya era diventata francese in occasione dell’annessione di Nizza alla Francia nel 1860, ma aveva mantenuto un ruolo di cerniera e di frontiera, nella sua posizione al centro della Valle Roja, prima con il Regno di Sardegna, da cui proveniva, e poi con l’Italia.
Poi, con la seconda guerra mondiale, i combattimenti del 1940 e, in misura ancora maggiore, quelli del 1944-1945 segnarono profondamente tutta la valle della Roja, nelle parti italiana e francese.
Breil-sur-Roya subi pesanti bombardamenti: in particolare la stazione ferroviaria da parte degli Alleati tra luglio e settembre 1944. Poi, il 28 ottobre 1944, durante gli scontri tra resistenza e truppe tedesche in ritirata, l’esercito tedesco costrinse la popolazione di Breil-sur-Roya ad abbandonare il paese. Sotto una pioggia forte, gli abitanti raggiunsero a piedi la cittadina di Tenda, dove salirono su un treno diretto a Torino. L’intervento dell’arcivescovo di Torino, Maurilio Fossati, evitò loro la deportazione in Germania, ma i breillois si trovarono internati nel campo delle Casermette San Paolo, in condizioni molto dure.
La maggior parte dei deportati — circa un migliaio, in prevalenza donne, anziani e bambini — rimase lì fino alla primavera del 1945. Per freddo, fame e lavori forzati, persero la vita circa cinquanta persone.
Il ricordo si ripete ogni anno, l’ultima domenica di ottobre: la deportazione è rimasta una ferita aperta nella memoria collettiva della comunità di Breil-sur-Roya, ed è bene ricordarlo in tutte le Alpi.
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