AutoPostale, la società di trasporto pubblico e postale svizzero, in collaborazione con l’azienda cinese Apollo GO di Baidu, introdurrà veicoli elettrici automatizzati, cioè dei robotaxi, nel servizio pubblico in quattro cantoni della Svizzera orientale. Le corse di prova, solo con personale di servizio, inizieranno a dicembre 2025.
I robotaxi sono veicoli elettrici a guida autonoma, senza conducente, in grado di trasportare passeggeri su tratte urbane o extraurbane, e quindi anche in zone rurali e montane.
La questione è di interesse per la Alpi e la montagna, ed è un segnale che la mobilità potrebbe modificarsi in profondità nei prossimi anni.
I robotaxi, o taxi autonomi, per la montagna e le zone meno popolate
La novità dell’iniziativa di Autopostale e Apollo GO – Baidu è di applicare l’innovazione tecnologica dei robotaxi non ai contesti urbani, come nel caso di Los Angeles o San Francisco, ma in contesti rurali e di montagna.
Il sistema è in ride pooling: più utenti diretti nella stessa zona potranno condividere la corsa. Ogni mezzo, sempre a trazione elettrica, porta fino a quattro persone e dispone di spazio per i bagagli.
Oltre che da AutoPostale e da Apollo Go /Baidu, il progetto “AmiGo” è sostenuto dagli Uffici federali dei trasporti (UFT) e delle strade (USTRA), dai Cantoni di San Gallo, Appenzello Interno, Appenzello Esterno e Turgovia, dal Touring Club Svizzero (TCS) e da altri partner.
Chi sono i protagonisti
Apollo Go è il servizio di trasporto autonomo di Baidu, la società che gestisce il principale motore di ricerca in Cina, con un fatturato di 21,2 miliardi di dollari (18,22 mld di euro) nel 2024.
L’iniziativa di Baidu è parallela (e seconda per dimensione) a quella di Google (Alphabet), con la società Waymo, i cui robotaxi che sono in esercizio a Los Angeles e San Francisco. Nel 2022, Apollo GO ha lanciato a Pechino il primo programma commerciale di robotaxi senza conducente, e nel 2024 operava in undici città cinesi, tra cui Shenzhen e Shanghai, con oltre mille veicoli. Nel 2025, Baidu ha firmato un accordo con Lyft per portare il servizio in Europa, con un lancio nel 2026 in Germania e nel Regno Unito.
L’adesione di diversi soggetti pubblici svizzeri al progetto sviluppato in Cina da Apollo GO e Baidu indica anche una scelta tra diversi prodotti di trasporto in concorrenza tra loro. Va compresa anche nel contesto geopolitico mondiale, tra dazi americani (che hanno colpito duramente la Svizzera), qualità e minor costi dei nuovi prodotti cinesi.
In Europa, oltre a Apollo GO – Baidu vi sono altri operatori che stanno lanciando il servizio. Appunto Waymo, filiale di Google, ha annunciato propri robotaxi a Londra per il 2026. Amazon, con la sua filiale Zoox per la mobilità, si prepara sulla base del suo servizio di taxi autonomi a Las Vegas e San Francisco. Tesla ha presentato il suo robotaxi Cybercab a Parigi, al Salone VivaTech a giugno 2025.
Come si metterà su strada
Autopostale (CarPostal in francese) è una società di trasporto pubblico e postale svizzero, con un fatturato di 1,16 miliardi di franchi (1,25 mld di euro), dispone di oltre 2300 mezzi e ha trasportato 17 milioni passeggeri nel 2023. Sono i classici bus gialli della Svizzera.
I primi test su strada nei quattro cantoni interessati inizieranno a dicembre 2025 con corse di mappatura e senza passeggeri, a parte gli addetti al controllo e gestione. Dal 2026 saranno coinvolti i primi utenti. Se le prove supereranno i test e saranno conformi alle normative, le corse aperte al pubblico inizieranno nel corso dell’anno. Il servizio regolare è previsto nel primo trimestre del 2027, con una flotta di 25 veicoli quindi ancora relativamente piccola.
L’intera operazione per Apollo GO e Baidu è quindi una prova su scala reale in un territorio sicuro. I cantoni interessati sono sviluppati e ordinati, e Baidu ha tra l’altro aperto propri uffici a Zurigo, dove vi è una importante concentrazione di ricercatori sull’intelligenza artificiale presso il Politecnico.
In Italia e Francia
In Italia, dove la normativa consente ai robotaxi solo test su strada con supervisione umana, servizi simili sono in fase sperimentale in alcune città come Parma, Torino e Brescia.
Sempre in Italia, sono invece già in corso i primi progetti di mobilità urbana con minibus autonomi. Si tratta per analogia di robotaxi ma su un percorso dedicato. Una navetta autonoma è in fase di applicazione pilota a Imperia, ed è aperta al pubblico dal 10 giugno 2025 come abbiamo raccontato a Nos Alpes.
Altre navette autonome erano in test a Courmayeur, ma non sono state omologate. Un progetto di navetta autonoma su rotaia Urbanloop era invece allo studio per l’agglomerazione di Annecy – sulla scia si una sperimentazione durante i giochi olimpici di Parigi del 2024 – ma non se ne è poi più sentito parlare.
In Francia, diverse navette autonome sono state provate su scala reale, e sin dal 2016 per esempio a Confluence a Lione, su una lunghezza di 1,6 chilometri, ma il servizio non si è mai stabilizzato e reso permanente. I test però continuano, come quello tra giugno e luglio 2025 con la navetta autonoma Beti da otto posti alla stazione di Valence TGV.
Autopostale ha già fatto circolare diverse navette autonome in varie località svizzere, sin dal 2016, per esempio a Sion, in Vallese.
Stellantis, in associazione con la cinese Pony AI (dunque in coerenza con quanto sta avvenendo in Svizzera) sta iniziando un test di robotaxi in Lussemburgo, per estenderlo poi al resto dell’Europa.
LEGGI ANCHE:






