I senatori francesi Alexandra Borchio Fontimp e Philippe Tabarot chiedono ufficialmente chiarezza sullo stato di avanzamento degli interventi che stanno interessando il Tunnel di Tenda. E lo fanno attraverso una duplice lettera congiunta inviata sia al neo primo ministro Gabriel Attal sia al ministro per la Cohésion des territoires (Coesione dei territori) Christophe Béchu.
La missione interministeriale
In particolare, Borchio Fontimp e Tabarot hanno scelto di rivolgersi al primo ministro Attal domandandogli di istituire una missione interministeriale concernente proprio il Tunnel di Tenda.
“La Valle della Roja ha bisogno del suo Tunnel poiché da esso dipendono la sua sopravvivenza economica e sociale nonché la continuità delle relazioni transfrontaliere tra la Francia e l’Italia, un Paese amico da lungo tempo – si legge nella loro lettera, che sottolinea le difficili condizioni in cui versano le zone rurali colpite dalle tempeste Alex e Aline -. A questo proposito, è inconcepibile che l’autorità locale, impegnata nella ricostruzione delle valli danneggiate, si ritrovi senza tappe e ostaggio dei ripetuti ritardi del committente italiano”.
Il sopralluogo al Tunnel di Tenda
In aggiunta, Borchio Fontimp e Tabarot hanno deciso di interpellare il ministro per la Coesione dei territori Christophe Béchu affinché egli esegua un sopralluogo nelle zone del Tunnel di Tenda interessate dalla Tempesta Alex.
“Durante le nostre numerose visite nelle valli, abbiamo potuto misurare e osservare le varie difficoltà che le popolazioni del Marais e i loro rappresentanti devono ancora affrontare, in particolare nella Valle della Roja – scrivono ancora i due senatori -. Convinti della rilevanza di un simile progetto (ndr, la riapertura del Tunnel al Colle di Tenda), sarebbe auspicabile che anche voi, come i vostri omologhi italiani, possiate visitare il cantiere, come gesto forte per ridare alla popolazione la speranza che lo Stato si impegna realmente e concretamente per il successo di questo progetto essenziale”.
Inoltre, il testo non manca di sottolineare i prolungamenti nel completamento dei lavori riscontrato sin dal 10 gennaio 2022, data in cui il presidente della repubblica Emmanuel Macron aveva annunciato che le gallerie sarebbero tornate pienamente in servizio nel 2023.
“Tuttavia, mentre non siamo ancora certi che la suddetta scadenza (ndr. giugno 2024) sarà rispettata, siamo allarmati nell’apprendere che invece delle due gallerie promesse ce ne sarà solo una – prosegue la lettera, stimando che il costo del cantiere è passato dalla cifra iniziale di 150 milioni di euro a quella attuale di 250 milioni di euro -. Poiché la Francia contribuisce al 41% del finanziamento di questo progetto, è indispensabile che il nostro Governo prenda il posto che gli spetta e faccia valere tutto il suo peso nelle trattative con le controparti italiane e l’ANAS”.