Le Alliances françaises in Italia organizzano ogni anno la loro assemblea generale per fare il punto della situazione e un colloquio aperto al pubblico sul tema della francofonia. Si sono riunite ad Aosta il 26 e 27 aprile 2024.
Le Alliances françaises in Italia sono numerose, 37 in 16 regioni. Le ultime assemblee mostrano un buon livello di partecipazione e di dibattito. Infatti, l’Italia ha una delle reti più importanti, su una rete globale di 829 Alliances Françaises nel 2023, in 135 Paesi.
L’assemblea del 2024 in Valle d’Aosta della federazione delle Alliances Françaises in Italia, nata nel 1999, segue quella di Padova del 2022, le due in videoconferenza del 2021 e del 2020, e quelle di Bologna del 2019 e di Matera del 2018.
Temi operativi e ruolo della lingua
I due giorni di incontri hanno affrontato diversi temi , tra cui le questioni organizzative, gli aspetti finanziari e di statuto, nonché la diffusione della lingua francese. Durante il colloquio del primo giorno, ad esempio, sono stati presi in considerazione i temi della professionalizzazione e della formazione continua per le équipe delle Alliances françaises, nonché il Diplôme de français professionnel (DFP) e la formazione degli insegnanti.
Il diploma DPF è riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione e da numerosi enti e paesi sul piano internazionale. È valido a vita e certifica la competenza in francese in ambito professionale.
L’accordo con il Québec
Durante i due giorni di lavoro, le Alliances Françaises e il Québec hanno firmato un accordo di cooperazione. Esso prevede il rimborso delle spese per i corsi di francese fino a 1.800 dollari canadesi per gli studenti italiani – nelle Nostre Alpi provenienti da Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria o Sardegna – che desiderano studiare o lavorare in Québec.
La delegazione del Québec ha presentato l’accordo al colloquio pubblico, con i contributi di Laurence Fouquette-L’Anglais, delegata a Roma, Marie-Pier Beaudoin, dei servizi europei per l’immigrazione della delegazione a Parigi, Nathalie Narboni-Isal, del dipartimento dei servizi per l’immigrazione del Québec, e Hajer Aloui, consigliere politico della delegazione a Monaco.
Il Trattato del Quirinale sullo sfondo
Le giornate di incontro sono state l’occasione per accennare anche al Trattato del Quirinale. La sessione con i rappresentanti eletti della Valle d’Aosta ha evidenziato gli aspetti storici della lingua e le sue radici. Il Presidente della Regione Renzo Testolin ha ricordato che la Valle d’Aosta ha adottato la lingua francese in sostituzione del latino nel 1536, precedendo così il regno di Francia che l’ha scelta nel 1540. Per quanto riguarda l’attualità, ha ricordato il ruolo del Trattato del Quirinale nel rafforzamento delle relazioni transfrontaliere e della collaborazione in settori chiave come i trasporti e l’ambiente, oltre che negli scambi culturali e politici.
D’altra parte, il programma congiunto di Servizio civile – presentato da Charlotte Chaussat dell’ONG Impact – promuove la mobilità dei giovani francesi e italiani, con un impegno di esperienza pratica. Rivolto ai giovani tra i 16 e i 25 anni e della durata di 6-12 mesi, prevede un’indennità per ogni volontario ed è in linea con la dinamica del Trattato, che prevede azioni per i giovani in diversi paragrafi.
Questi due punti – di impulso politico e di un caso applicativo – ricordano i vari capitoli del Trattato in cui la cooperazione tra Francia e Italia sulle lingue è già operativa e merita uno sviluppo. Tra questi vanno citati i diplomi ESABAC, la formazione linguistica e la mobilità di insegnanti e studenti, così come le varie iniziative di sostegno.
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