Patrimonio
Nel 575, la Valle d’Aosta fu annessa al regno franco di Borgogna, insieme alle altre regioni (e ad Annecy) dell’antico regno dei Burgundi.
Il canto alpino tradizionale entra nella procedura di valutazione ufficiale, i cui esiti saranno svelati entro la fine dell’anno in vista della riunione del Comitato intergovernativo a New Delhi.
La pratica culinaria italiana ha ottenuto il primo parere favorevole per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
L’Eductour di SavoiaExperience è un corso di formazione itinerante per operatori culturali e turistici della Savoia e del Piemonte
I luoghi della cultura in Valle d’Aosta a novembre meritano da soli all’ingresso un momento di pausa: MegaMuseo, castelli, criptoportico
La giornata di Dignes-les-Bains si collega al progetto europeo DigitAlps Museum, per digitalizzare 80 mila opere da oltre 100 musei
Il nuovo piano di gestione 2025-2030 del sito UNESCO “Ivrea, città industriale del XX secolo” è stato presentato il 9 ottobre 2025
Il castello apparteneva al duca di Lesdiguières, che si unì alle truppe ugonotte (protestanti) quando non aveva ancora 20 anni.
Il progetto “ValaisADN-WallisDNA” ricostruisce la storia millenaria delle famiglie del Cantone del Vallese grazie alla genealogia e al DNA.
Nel 1913 Vittorio Emanuele III organizzò l’ultima grande battuta di caccia facendo base al Castello reale di Cogne
Orientata alla tutela e alla e valorizzazione dei paesaggi viticoli alpini, essa è stata realizzata nell’ambito del progetto europeo Interreg Alcotra “Strada dei Vigneti Alpini”.
Il protocollo di cooperazione scientifica riguarda il sito archeologico dei Balzi Rossi frequentati dall’uomo tra 230 mila a 12 mila anni fa.
Con un investimento da oltre 1,5 milioni di euro, il borgo dell’entroterra ligure sito nella cinta della Città metropolitana di Genova punta sulla sua arte orafa più antica per connettere tradizione e innovazione e contrastare lo spopolamento.
Dopo quasi tre anni di chiusura, il polo sito a Frossasco, non lontano da Pinerolo, torna visitabile con un nuovo allestimento dedicato alla poco nota storia delle “partenze” piemontesi.
















