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Esse sono niente altro che dolcetti di pasta sfoglia farciti di pere e perciò tipici autunnali esattamente come il frutto loro protagonista e ripieno.
Edito dalle Éditions du Mont-Blanc nel 2021, il suo “Viaggio senza ritorno” ricostruisce attraverso testi e immagini l’avventura vissuta nel 1959 sulla sesta montagna più alta del mondo.
Si tratta di un ricco piatto della tradizione contadina del Piemonte composto da pane, brodo e formaggio alternati e a condire foglie di cavolo verza.
Il volume autobiografico, edito da Priuli & Verlucca, si vuole una sintesi di alcuni tra gli episodi più significativi che hanno costellato oltre mezzo secolo di attività alpinistica dell’uomo.
Si tratta di dolci a forma di diamante a base di mandorle e canditi ricoperti di glassa tipici della città di Aix-en-Provence.
Il volume di Jean-Philippe Lefief narra della tendenza alpinistica alle salite veloci su sentiero delle quali Kilian Jornet è uno dei precursori.
Questa preparazione tipicamente ligure è presente anche nella tradizione gastronomica della Sardegna sotto la denominazione di “Fainè” e della Provenza sotto la denominazione di “Socca”.
Dopo un grave incidente che lo ha reso paraplegico, l’uomo ha fondato una scuola di sci e un club di volo specializzati per la disabilità.
Si tratta di un dolce al cucchiaio del tutto similare a una panna cotta che deve il nome al colore bianco dei suoi ingredienti di base.
Deceduto l’11 febbraio 1973 a Cuorgnè (Torino), egli è stato autore de “I samaritani della roccia e altri racconti”, dove egli propone episodi lieti e tragici di salvataggio alpino.
Si tratta di un piatto tipico dell’Alta Savoia ma preparato anche in Valle d’Aosta e non soltanto con patate, cipolle, formaggio Reblochon e pancetta.
In “Rouletabille sul Monte Bianco” Antoine Leca fa rivivere il personaggio inventato da Gaston Leroux per il romanzo “Il mistero della camera gialla”.
Si tratta di golose frittelle ricoperte di zucchero gustate in concomitanza con fiere e feste di paese oppure in occasione di importanti ricorrenze famigliari.
Alias “Miss Butterfly” nonché giornalista ed esperta della catena himalayana, la donna affida racconti fattuali e curiosi aneddoti all’autobiografia “Quando le montagne ritornano”.