Al ritorno sui banchi nel settembre del 2024, gli studenti di cinque licei della Regione Alvernia-Rodano-Alpi vestiranno nuove uniformi fabbricate sul territorio. Si tratta di una prima sperimentazione votata favorevolmente da oltre l’80% dei membri dell’Assemblea plenaria dello scorso ottobre e presentata giovedì 21 dicembre alla presenza del presidente Laurent Wauquiez e del vicepresidente Mickaël Paccaud.

Le nuove divise saranno indossate anzitutto dagli studenti di realtà scolastiche tra loro differenziate, siano esse cittadine o rurali, private e pubbliche, generali o professionali. I capi di abbigliamento messi a loro disposizione comprenderanno tre polo e due maglioni, ciascuno decorato a scelta con lo stemma della propria istituzione. Essi avranno un costo stimato di 224 euro annui ad allievo, che la Regione si impegna a coprire con uno stanziamento pari a un milione di euro.

Un progetto nazionale lanciato da Gabriel Attal, ora nuovo Primo ministro

Il progetto di introduzione delle uniformi nei licei fa parte di un progetto nazionale lanciato dal ministro dell’Istruzione Gabriel Attal, ora diventato Primo ministro, dopo la sua nomina il 9 gennaio 2024. Oltre agli studenti delle scuole superiori della regione AURA, agli alunni di Nizza, Reims (Marna) e Puteaux (Hauts-de-Seine), parteciperanno alla sperimentazione anche gli studenti delle scuole secondarie della regione Bouches-du-Rhône.

L’idea di indossare uniformi a scuola è cara alla destra e all’estrema destra francese. È un tema che si ripropone ogni 3-4 anni: Xavier Darcos, allora ministro delegato all’istruzione scolastica, sollevò la questione nel 2003, scatenando un ampio dibattito.

Una bella sorpresa per l’industria tessile della regione Alvernia-Rodano-Alpi

Le uniformi saranno disegnate e confezionate nell’Alvernia-Rodano-Alpi, con la finalità di rilanciarne e implementarne la filiera tessile nonché di generare nuovi posti di lavoro e abbattere le emissioni derivanti da eventuali importazioni estere. Le aziende coinvolte saranno Kraft Cie (Neulise, 42), Henitex (Riorges, 42), Valence-Services (Portes-lès-Valence, 26), Lignes Directes (Décines-Charpieu, 69) e Maison Ma Bille (Lyon, 69).

Stando a quanto monitorato dall’INSEE (Institut National de la Statistique et des Études Économiques) nel 2021 la Francia contava un totale di 9.133 imprese attive nel comparto tessile, di cui 8.613 micro imprese, 503 piccole o medie imprese e 17 grandi imprese. Di queste 215 si occupavano della preparazione di fibre e filatura, 328 della tessitura, 809 della rifinitura e 7.745 della fabbricazione di tessuti.

Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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