Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, sarà il giorno 7 aprile in Alta Savoia, a Glières, per commemorare l’80esimo anniversario dalla battaglia che oppose nel 1944 la resistenza all’occupante nazista.

Le Messager e il Dauphiné libéré hanno anticipato la notizia a inizio anno, poi riconfermata.

Il 31 marzo 2019 il presidente Macron si era già recato a Glières, per il 75esimo anniversario, accompagnato dal suo predecessore, Nicolas Sarkozy e dal presidente della Regione Rhône-Alpes, Laurent Wauquiez, alla presenza di circa 2000 persone.

La resistenza a Glières

Sull’altopiano di Glières, in alta Savoia, tra la fine di gennaio e il 26 marzo 1944 si è sviluppato un movimento di resistenza all’occupazione tedesca. Difficilmente accessibile, visibile da lago di Annecy, ospitò un’organizzazione di natura marcatamente militare, guidata dal luogotenente Tom Morel e composta in gran parte da ex-alpini del 27esimo battaglione di Annecy.  

Le vicende militari più significative si sono svolte tra metà febbraio la fine di marzo 1944. Tra queste, va ricordato il riuscito attacco a una base delle milizie di Vichy, un GMR (Groupe mobile de réserve) composto da unità di polizia paramilitare nel villaggio di Entremont, ai piedi dell’altopiano, in cui Tom Morel perse la vita. I combattimenti decisivi si svolsero tra il 12 marzo e il 26 e 27 marzo, quando le forze tedesche assunsero il comando delle operazioni che, tra l’altro, anticiparono quelle del mese di luglio al Vercors.

In questi ultimi scontri si registrò una prima fase di tenuta dei partigiani, nei pressi di Lavouillon, e un successivo cedimento a Monthiévret. “Salvo l’onore”, come si disse, forze della resistenza si disperseo, e tuttavia tedeschi e dai miliziani le inseguirono, con circa 120 morti sui 450 partigiani presenti all’inizio dei combattimenti.

L’epopea nel dopoguerra

Glières ha una forte importanza nella memoria della guerra. La BBC diede notizia della vicenda con rilievo internazionale, a cui seguì un contrasto di propaganda con radio Parigi, controllata da Vichy. Nella volontà di ricostruire l’identità del Paese, nel dopoguerra prese forma la memoria di un’epopea. Alcuni studi, tra cui La bataille des Glières et la guerre psychologique, di Jean-Louis Crémieux-Brilhac (1975) e Le maquis de Glières, di Alain Dalotel (1992) hanno poi ricondotto il racconto alla sua dimensione storica, tuttavia sempre concreto e grave.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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