Il  6 e 7 giugno prossimi, gli Archivi dipartimentali della Savoia raccolgono gli archivi personali relativi alla Seconda guerra mondiale: dalle fotografie alle lettere, dai giornali clandestini ai manifesti e volantini. L’iniziativa segue l’appello nazionale alla raccolta dei documenti storici in occasione dell’80esimo anniversario dalla liberazione.

Il senso della raccolta dei documenti

Il Dipartimento, per mezzo del suo Archivio si rivolge in particolare ai savoiardi, per rafforzare la documentazione e quindi la memoria della guerra e del primo dopoguerra. I documenti sono conservati spesso da parte non soltanto delle famiglie, ma anche delle imprese o delle associazioni.

Il deposito dei documenti è previsto agli Archives départementales de la Savoie, 244 quai de la Rize a Chambéry, nei giorni del 6 e 7 giugno. Gli orari sono dalle 9 alle 12:30 e dalle 13:30 alle 16:30, senza appuntamento.

Il patrimonio raccolto, si ritiene, contribuirà a migliorare la conoscenza del contesto della guerra, della resistenza e della ricostruzione. Permetterà inoltre di favorire nuove ricerche e rafforzare la storia locale e regionale sulla Seconda guerra mondiale in particolare in Savoia.

Truppe e folla al Castello dei Duchi di Savoia, a Chambéry il 24 settembre 1944 (immagine Archives Départementales de la Savoie)

Conservazione e memoria collettiva della Seconda guerra mondiale

Gli archivi potranno essere consultati pubblicamente oppure oggetto di studio secondo le condizioni che fanno parte delle politiche di accesso del Dipartimento.

Gli archivi consegnati avranno la possibilità di meglio essere conservati nel tempo, grazie a condizioni specifiche di temperatura e umidità delle sale dele dipartimento. Saranno inoltre catalogati, secondo criteri utili alla loro identificazione e potranno essere valorizzati in esposizioni, studi e pubblicazioni.

L’iniziativa si iscrive nell’Appello nazionale per la raccolta degli archivi relativi alla liberazione della Francia, lanciato dal Presidente Emmanuel Macron il 6 marzo scorso, e la cui gestione è affidata ad una struttura dedicata, con il nome di Mission Libération, con il coinvolgimento dei molti archivi territoriali.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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