Le pattuglie miste di polizia Italia-Svizzera di sorveglianza alle frontiere, entrano un funzione anche al Gran San Bernardo, oltre che agli altri valichi alpini. Altre pattuglie miste sono già in funzione, per esempio a Chiasso dal 21 marzo 2019.

Le pattuglie miste italo-svizzere servono per la prevenzione e il contrasto di traffici illeciti, immigrazione illegale e criminalità transfrontaliera nella comune area di confine.
La zone di frontiera interessate coinvolgono i territori della Regione autonoma Valle d’Aosta, delle province del Verbano-Cusio-Ossola, di Varese, Como, Sondrio, della Provincia autonoma Bolzano e i Cantoni del Vallese, del Ticino e dei Grigioni.

L’Accordo sulla cooperazione di Polizia e Doganale tra il Governo della Repubblica Italiana e il Consiglio Federale Svizzero è stato firmato il 14 ottobre 2013 ed è entrato in vigore il 1° novembre 2016. Successivamente, il direttore dell’Immigrazione e frontiere del ministero italiano degli Interni, Massimo Bontempi e il direttore delle Dogane svizzere, Christian Bock hanno definito le modalità operative delle pattuglie il 18 febbraio 2019 a Chiasso, con la firma di una dichiarazione di intenti.

Secondo l’accordo di cooperazione, gli agenti possono operare con i veicoli e le dotazioni di servizio attraversando il confine, nel rispetto della legislazione vigente nel territorio in cui si trovano. La forza di polizia dell’altro Stato ha compiti di osservazione e supporto, con la possibilità di monitorare i movimenti all’estero dei propri connazionali. Per l’Italia sono coinvolte sia le forze di polizia che i Carabinieri.

Come funziona

Le pattuglie miste sono composte da 4 agenti e 2 auto di servizio.
La collaborazione prevede anche lo scambio di informazioni e di tecniche per contrastare reati, criminali, organizzazioni terroristiche, tratta di esseri umani, reati economici e finanziari.

L’accordo bilaterale prevede che il personale impiegato abbia seguito una specifica formazione congiunta sia di tipo teorico sia in materia di tecniche operative. Al termine del percorso formativo agli agenti è rilasciato un attestato di partecipazione che li abilita a effettuare questa particolare tipologia di servizio.

I corsi di formazione italo-svizzeri tra le forze di polizia, si sono tenuti tra l’altro, nel 2021 e nel 2022 a Chiavenna, vicino a Sondrio, a S-Chanf, nei Grigioni, il 25 e 26 maggio 2023, a Saint-Maurice, vicino a Martigny in vallese, a giugno 2024.

L’accordo bilaterale Italia-svizzera sulla sorveglianza comune dei confini si colloca nell’ambito della cooperazione europea tra le forze di polizia.

Tra gli Stati membri dell’Unione europea, per esempio, e nell’ambito degli Accordi di Schengen, esistono pattuglie miste da diversi anni, anche con uffici comuni, per esempio al Traforo del Monte bianco o a quello del Fréjus. Il tema è stato anche oggetto di un film di successo del 2010, dedicato alla frontiera franco-belga, Niente da dichiarare, con Dany Boon.

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