È la Chiesa romana adibita a Museo di Salagon, a Manes (Alpi di Alta Provenza), a fare da sfondo lungo tutta l’estate alla mostra “Attraversare i paesaggi” (“Traverser les paysages”) di Philippe Cognée. Aperta dallo scorso sabato 15 giugno e visitabile sino alla prossima domenica 3 novembre, essa si compone di sette dipinti a tema naturalistico concepiti quali sorta di invito a immergersi nel vitale mondo dell’arte.

Philippe Cognée, pittore, incisore e disegnatore, è nato a Sautron nel 1957, vicino a Nantes, dove adesso vive e lavora. Vincitore del premio Villa Medici nel 1990, nel 2004 viene nominato per il Premio Marcel Duchamp, dopo molte esposizioni innovative e di successo. Dal 2005 insegna alla Scuola di Belle Arti di Parigi.

La tecnica e l’arte di Philippe Cognée

Le tele sono state realizzate dal pittore, incisore e disegnatore appositamente per l’esposizione della quale egli è protagonista nonché in armonico dialogo con il priorato e le vetrate di Aurélie Nemours. Inoltre, esse sono state create attraverso la tecnica della cera di api, che prevede di miscelare pigmenti con cera liquida e pittura a caldo; conosciuta sin dall’antichità, essa è in grado di produrre risultati peculiari giocando sulla parziale trasformazione dell’immagine sino a dare vita paesaggi al limite del riconoscibile.

Le fonti dalle quali Philippe Cognée ha tratto la sua ispirazione nonché sulle quali egli ha basato il proprio lavoro sono fotografiche, tuttavia il risultato che deriva dalla loro interpretazione supera la realtà e approda sino all’immaginazione. È così che frammenti, dettagli, brandelli ma anche alberi, cieli e mari si mescolano nella totale assenza di un orizzonte prospettico permettendo allo spettatore una immersione pittorica totale.

A sua volta, però, “Attraversare i paesaggi” non significa soltanto esplorare la concretezza e la piattezza della quotidianità umana bensì ricercare una capacità di forza ed emozione nuova e diversa. Si tratta di un viaggio interiore che permette di ammirare dipinti che rivelano in nuce l’ambivalenza di una natura tormentata e mutevole al pari del complesso e cangiante animo umano.

Il calendario del Museo Salagon

La mostra di Philippe Cognée si inserisce peraltro all’interno del più ampio calendario estivo del Museo di Salagon e dei suoi antistanti e verdeggianti giardini a Manes. Altre proposte espositive concernono i “Giochi ritrovati” (“Jouets retrouvés”), “L’ulivo, il nostro albero” (“L’olivier, notre arbre”), le “Tracce al priorato” (“Traces au prieuré”) ma anche la “Botanica via” di Ursula Caruel. Il luogo è alfine visitabile sia come sito storico, arricchito da vestigia archeologiche risalenti sino al XII secolo, sia come parco verde, grazie ai suoi sei ettari di passeggiate e itinerari etnobotanici.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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