Olio essenziale derivante dall’arancio amaro e utilizzato per cosmesi e profumeria ma anche liquoreria e pasticceria, il neroli sarà nuovamente prodotto nelle Alpi Marittime, più di preciso a Vallauris. Grazie all’ampliamento del Parco del Massiccio del Paradou, sono già stati piantati 350 alberi a tale scopo, che vanno a sommarsi ai circa 1.000 messi a dimora nel 2020.

Che cosa è il neroli

Dalla profumazione similare a quella del bergamotto, il neroli è sostanzialmente il prodotto di derivazione dalla distillazione dell’arancio amaro. A dargli la sua denominazione è stata, nel XVII secolo, la Duchessa Marie Anne de la Trémoille, sposata con il principe di Nerola Flavio Orsini di Bracciano, cui si deve la sua diffusione in Francia attorno al 1680.

Dopo essere stati raccolti a mano attorno alla fine di aprile e all’inizio maggio, i fiori vengono distillati tradizionalmente in acqua, tecnica preferita per impieghi farmaceutici e di pasticceria. Possibile anche l’opzione tramite sistemi più moderni a vapore, che dona al prodotto finale una consistenza oleosa e una colorazione gialla chiara e una leggera fluorescenza, che una volta esposta al Sole vira al bruno.

Uso e proprietà benefiche

Il neroli in generale e quello prodotto nelle Alpi Marittime in particolare è apprezzato per via delle sue proprietà rilassanti e calmanti perciò può essere utilizzato a contrastare stati di stress eccessivo o insonnia.

Se applicato sul corpo, esso può mitigare le tensioni muscolari, stimolare la circolazione sanguigna e attenuare i dolori, perciò è molto sfruttato per la produzione di bagnoschiuma e creme.

La sua acqua viene peraltro utilizzata in pasticceria per aromatizzare glasse, caramelle, cioccolato, torte, biscotti, creme e gelati; quanto ai liquori, esso viene sfruttato perlopiù per le varianti dolci come possono essere in gin sia nella forma di olio essenziale sia nella forma di acqua distillata.

Il neroli nelle Alpi Marittime

Gli alberi di arance amare necessari alla produzione del neroli nella zona delle Alpi Marittime sono stati piantumati nella sezione centrale del Parco del Massiccio del Paradou. Conosciuta come Château Robert, questa antica tenuta agricola assieme ai suoi terreni circostanti era in passato destinata alla lavorazione di piante per profumi e bouquet. Essa è stata ora recuperata a scapito la sua natura di tessuto di coltivazione più abbandonato rispetto all’equivalente italiano della Liguria, molto similare quando a clima e biodiversità.

A occuparsi del rilancio dell’attività agricola locale legata alla cosmesi e alla profumeria sarà il Groupe MUL, in collaborazione con la cooperativa Nerolium di Vallauris e con la ditta Chanel. Nato negli Anni Settanta sotto iniziativa di Marius Mul e a oggi guidato dalla nipote Cécile, esso tratta più di 400 tipologie di estratti cosmetici, per buona parte circoscritti alla vaniglia.

I nuovi innesti, che vedranno la propria capacità di produzione aumentare notevolmente soltanto a decorrere dal 2026, sono già usati dall’azienda, insediata nella regione di Grasse da oltre 40 anni. Essa vi raccoglie fiori, bacche e frutti per crearne oli essenziali e acque floreali dai, rami per crearne acqua, buccia di arancia per crearne olio e infuso e arance stesse per crearne marmellata e vino.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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