Il cambiamento climatico fa sentire ripercussioni tanto per gli amatori quanto per i professionisti degli sport di montagna, come dimostrano le vicende degli ultimi giorni a Le Grand Bornand, località sciistica a 45 chilometri da Annecy. Storica sede delle competizioni internazionali di biathlon, la stazione è anche quest’anno priva della neve naturale necessaria alla disputa della coppa del mondo, creata artificialmente e trasportata in loco a bordo di camion.
Le Grand Bornand
Le Grand Bornand è un comprensorio dell’Alta Savoia sito a 1.300 metri di quota e da anni vittima del generale riscaldamento delle temperature e della conseguente carenza di neve naturale. A poca distanza da Annecy, la stazione permette di praticare discipline tra cui sci alpino, sci nordico, biathlon, snowboard, sci alpinismo, racchette da neve, nordic-walking e slittino.
Nel complesso le piste dedicate allo sci alpino sono 47, estese per 90 chilometri e servire da 24 impianti di risalita, mentre le piste dedicate allo sci di fondo si snodano per 74,5 chilometri. La prima tipologia di anelli è fruibile per la stagione invernale 2024/2025 sin dallo scorso sabato 14 dicembre, mentre la seconda tipologia di anelli è fruibile dal successivo martedì 18 dicembre.
La coppa del mondo di biathlon
Le Grand Bornand è peraltro da alcuni anni storica sede ufficiale della tappa francese della coppa del mondo di biathlon, quest’anno in programma tra giovedì 19 e domenica 22 dicembre. L’evento si dipana su sei diverse prove cui prendono parte oltre 300 atleti provenienti da 30 Paesi del mondo, a loro volta accompagnati da almeno 350 tecnici e affiancati da oltre 900 volontari.
Gli spettatori fisicamente presenti nella stazione a poca distanza da Annecy sono annualmente 60 mila, di cui circa la metà portata in quota a bordo di navette dedicate. Le gare sono peraltro trasmesse via televisione in 45 Paesi e raggiungono dunque un pubblico che sfiora le 125 mila persone.
Al termine delle competizioni è stimato che l’80% delle infrastrutture tra cui tribune e passerelle sia smantellato e che soltanto il 37% dei rifiuti sia riciclato o recuperato, anche se l’energia utilizzata è completamente di origine idraulica e rinnovabile.
Le vicende
L’anno passato, durante la coppa del mondo di biathlon, il paesaggio circostante le piste innevate artificialmente de Le Grand Bornand era rimasto verdeggiante e dunque impattante per il pubblico presente. Le precipitazioni di quest’anno sono state principalmente piovose, con qualche sporadico fiocco bianco che se non altro ha contribuito a donargli una apparenza di poco più invernale.
Prima delle competizioni internazionali la neve necessaria alla loro disputa, pari a circa 6 mila metri cubi, era stata trasportata in quota a bordo di alcuni camion appositi. Parte della copertura totale necessaria, spostata in loco in circa due giorni e mezzo, derivava anche dalle operazioni di stoccaggio tramite snowfarming, per il quale quest’anno è stato costruito un secondo impianti rivelatosi però insufficiente.
Le polemiche
Le prime polemiche sono lanciate dal sindaco di Annecy, Francois Astorg, che ha deciso di togliere il contributo economico della città (pari a circa 100 mila euro) all’evento. Tuttavia, secondo il primo cittadino di Le Grand Bornand, André Perillat-Amédé, nel 2024 la quantità di neve artificiale per lo svolgimento delle competizioni è comunque dimezzata dai 12 mila metri cubi dell’anno passato.
Anche stando all’International Biathlon Union (IBU) le gare sarebbero state impossibili senza il contributo della neve artificiale, i cui produzione e spostamento rappresentano meno dell’1% dell’impronta di carbonio della coppa. Appuntamento che continuerà a essere ospitato dalla stazione alto-savoiarda almeno sino al 2030, anche se i suoi organizzatori stanno spingendo per uno slittamento nel più freddo e forse adeguato mese di gennaio.
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