Le temperature elevate dell’inverno rischiano di minare la buona riuscita della stagione sciistica, in particolare nelle basse quote. Lo snowfarming è considerata una delle attuali soluzioni. È una tecnica di stoccaggio della neve durante l’estate. La neve poi è riutilizzata in inverno per coprire le piste.
Lo snowfarming
Lo snowfarming prevede la conservazione estiva della neve all’aria aperta e disposta in cumuli poi ricoperti con uno strato isolante, per esempio segatura oppure un telo. È contemplato un minimo di scioglimento, per larga parte dovuto alla temperatura dell’aria, alle condizioni del terreno e all’efficacia della copertura.
La neve così conservata può essere usata come base per la preparazione delle piste da sci.
Bessans
La stazione di sci di Bessans ha riaperto i battenti sabato 2 novembre, utilizzando lo snowfarming per coprire 3,3 chilometri di piste da fondo (1,3 chilometri in più rispetto agli anni passati).
Tra gennaio e marzo 2024, sono stati stoccati 19.300 metri cubi di neve nei pressi dello stadio del biathlon, un ambiente naturalmente fresco e ombreggiato nonché strategicamente vicino alle piste.
Riale
Le prime piste da fondo di Riale, nella Valle Formazza a nord del Piemonte, hanno, invece, aperto da giovedì 31 ottobre. Qui lo snowfarming è stato sperimentato da due anni su 6 mila metri cubi di neve, dei quali ne sono stati preservati 4.300 metri cubi.
Con lo snowfarming, mantenuto con il supporto di teli geotermici con fibre di alluminio e strati isolanti di ovatta, sono stati coperti, anche sotto il profilo paesaggistico estivo, circa 2,5 chilometri di anelli sul totale dei 12 chilometri dell’intera località.
L’iniziativa, a capo della quale vi è il Centro Fondo di Riale, permetterà peraltro di anticipare gli allenamenti delle squadre locali e non soltanto.
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