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    Home » Articoli » A Nizza undici mostre estive dedicate agli oceani
    Cultura

    A Nizza undici mostre estive dedicate agli oceani

    Giorgia GambinoGiorgia Gambino10 Agosto 2025
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    A Nizza undici mostre estive dedicate agli oceani, À Nice onze expositions estivales dédiées aux océans (c) Biennale des Arts et de l’Océan
    A Nizza undici mostre estive dedicate agli oceani, À Nice onze expositions estivales dédiées aux océans (c) Biennale des Arts et de l’Océan
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    In occasione della terza Conferenza delle Nazioni Unite sull’oceano svoltasi nel giugno scorso, Nizza ha scelto di dedicare la sesta edizione della sua Biennale di arte e mostre proprio agli oceani. Intitolata “La mer autour de nous” (“Il mare attorno a noi”), la rassegna coinvolge sette musei, due spazi espositivi contemporanei e una serie di installazioni diffuse su tutto il territorio cittadino.

    L’iniziativa intende porre in dialogo artisti, scienziati e istituzioni culturali per offrire una immersione totale nei paesaggi, nelle vicende e nelle urgenze che nel tempo sono state o che sono tuttora legate all’oceano. Le undici mostre in programma sino al mese di ottobre prossimo propongono approcci diversi e complementari, suddividendosi tra riflessioni sul passato, scenari contemporanei e visioni immaginifiche.

    Il mare come memoria

    Quattro delle undici mostre che la città di Nizza ha pensato per rammentare l’importanza degli oceani evidenziano il denso rapporto che intercorre tra mare e memoria intesa come reperti archeologici e storici.

    “Des Préhistoriques à la plage” (“Dai Preistorici alla spiagga”), ospitata presso il Musée Terra Amata, è per esempio un viaggio nelle origini del rapporto tra l’uomo e il mare. Sondando nel profondo la vita dei primi abitanti del litorale nizzardo, essa indaga come i popoli preistorici sfruttavano le risorse marine e navigavano lungo le coste.

    Presso il Musée d’Archéologie è per contro stata allestita in stretta collaborazione con l’UNESCO l’esposizione a sfondo anche essa storico “Quand la mer nous parle” (“Quando il mare ci parla”). Essa esplora il patrimonio sommerso del Mediterraneo, dai relitti antichi agli edifici moderni scomparsi e sino alle tecniche di tutela dell’archeologia subacquea.

    L’elenco prosegue ancora con “Au temps du Grand-Maître Jean-Paul de Lascaris” (“Al tempo del Gran Maestri Jean-Paul de Lascaris”), presente presso l’omonimo palazzo cittadino. La figura del Gran Maestro dell’Ordine di Malta fa da filo conduttore a un racconto sul mare inteso quale spazio politico, militare e religioso tra il XVII e il XVIII secolo.

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    Alfine, “Nice, du rivage à la mer” (“Nizza, dalla riva al mare”), proposta presso la Villa Masséna, traccia un filo conduttore tra un passato fortemente religioso e un predente minacciato dal cambiamento climatico. Si tratta di un racconto identitario che attraversa la storia urbana di Nizza, dal mito mediterraneo alla nascita del turismo balneare e sino alle urgenze ambientali contemporanee.

    Arte, ambiente e un mare in crisi

    Dopo le relazioni storiche intessute dal mare nel corso dei secoli, le mostre organizzate a Nizza non possono non dedicare attenzione a tematiche di attualità quali crisi climatica e tutela naturale.

    “Mers et Mystères” (“Mari e Misteri”) espone presso il Musée de la Photographie Charles Nègreuna serie di suggestivi scatti del fotografo e biologo francese di fama internazionale Laurent Ballesta. Le sue immagini guidano il visitatore in un universo sottomarino poetico e fragile, rivelando forme e colori nascosti delle profondità e sottolineando la loro placida vulnerabilità.

    Ugualmente di fotografia si tratta in “Les Particules” (“Le Particelle”), che allestisce presso la Galerie du Musée de la Photographie un ventaglio di scatti della parigina Manon Lanjouère. Ella trasforma le microplastiche in nuovi simboli biologici, facendo scaturire una riflessione artistica e scientifica sull’inquinamento marino e le sue conseguenze a tratti invisibili.

    Villa Arson ospita “Becoming Ocean” (“Divenire Oceano”), progetto collettivo che riunisce sotto un medesimo obiettivo più di venti artisti internazionali in una riflessione comune che passa attraverso opere video, installazioni e fotografie. Tale iniziativa corale vuole sensibilizzare circa i rischi che incombono sugli oceani e si ripercuotono su tutti gli abitanti della Terra, chiamati a interagire con loro in una maniera differente condita da rispetto e sostegno reciproci.

    “La zone de minuit” (“La zona di mezzanotte”) è proposta invece presso l’ex macello ora convertito a spazio artistico Le 109 e curata dall’artista italiano Ugo Schiavi. Egli vi ricostruisce un mondo abissale attraverso materiali di recupero e suggestioni sonore, con una installazione trasporta il pubblico nella zona oscura dell’oceano dove evocare miti e scenari futuri distopici.

    Anche visioni artistiche del mare nelle mostre a Nizza

    Le ultime tre mostre che a Nizza si incentrano sulla tematica del mare in tutte le sue declinazioni, guardando al suo versante più culturale in generale e più artistico in particolare.

    “Matisse Méditerranée(s)”, come ovvio esposta al Musée Matisse, propone una selezione di opere provenienti da grandi musei internazionali focalizzati sul lavoro del noto pittore francofono. L’esposizione ne rilegge dunque la prospettiva mettendo in luce il suo legame profondo con il Mediterraneo nelle sue molteplici forme oltre che con la stessa città costiera della Provenza.

    “Les reliques de l’écume” (“Le reliquie della schiuma”), presentata al Musée des Beaux-Arts Jules Chéret, raccoglie invece differenti sculture del noto Racca Vammerisse. Egli espone una serie di costruzioni in ceramica che evocano creature sottomarine immaginarie, in perfetto dialogo con le collezioni storiche del museo tra ironia e meraviglia.

    Alfine, “La quadrature du cercle” (“La quadratura del cerchio”) di Palais Lascaris propone una sintesi del lavoro di raccolta di campioni marini portato avanti da Anne-Laure Wuillai. Attraverso di esso, ella crea piccoli mondi racchiusi all’interno di comuni oggetti domestici, arrivando a mettere in discussione anche concetti e preconcetti relativi al modo umano di contenere e rappresentare la natura.

    LEGGI ANCHE: In Valle d’Aosta incontri per raccontare il futuro dei ghiacciai

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    Giorgia gambino
    Giorgia Gambino
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    Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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