Le Journées Européennes du Patrimoine 2025 a Nizza e nel dipartimento delle Alpi Marittime offrono l’occasione di esplorare il patrimonio architettonico per capire meglio alcuni luoghi e il loro passato. Ci sono visite guidate, mostre e percorsi ancora poco conosciuti.
Dal 20 al 21 settembre, si possono riscoprire edifici militari, osservatori scientifici, musei e architetture – come il Palais des rois Sardes, che sarebbero poi i Savoia – che raccontano la storia urbana e il paesaggio. L’occasione ha la sua profondità nelle epoche che si succedono, dall’archeologia (le Grotte du Lazaret) e fino al moderno della villa Kérylos a Beaulieu-sur-Mer.
Un tema, molti linguaggi del patrimonio
L’edizione 2025 è in tutta Europa dedicata al patrimonio architettonico, e in Costa Azzurra il tema trova una declinazione particolarmente interessante. A Nizza, le iniziative si riguardano luoghi della storia che parlano da soli. Qui ne citiamo alcune, e il programma completo offre ancora ulteriori opportunità di visita.
L’Observatoire de la Côte d’Azur, fondato nel 1881 su un’altura che domina la città, è uno degli esempi più significativi di architettura scientifica del XIX secolo. Il complesso fu progettato da Charles Garnier, lo stesso architetto dell’Opéra di Parigi, mentre la grande cupola mobile fu realizzata da Gustave Eiffel.
Oggi, il sito conserva strumenti ottici storici, architetture monumentali in pietra, padiglioni scientifici e giardini. Durante le giornate del patrimonio, sono proposti percorsi e attività divulgative che evidenziano il ruolo dell’osservatorio nella costruzione del sapere moderno.
Architetture militari con vista sul mare
Tra le architetture militari, il Fort de la Revère rappresenta un capitolo importante della storia difensiva della regione. Situato sopra il villaggio di Èze, in posizione strategica sul crinale della Grande Corniche, il forte fu costruito tra il 1882 e il 1885 nell’ambito del sistema di difesa Séré de Rivières.
Il complesso, mimetizzato nel paesaggio calcareo, conserva postazioni, casematte e percorsi sotterranei. Le visite permettono di comprendere l’organizzazione della difesa costiera francese alla fine dell’Ottocento e di osservare da vicino le soluzioni architettoniche adottate per rispondere a esigenze militari e ambientali.
La posizione del sito, aperta sulla baia di Villefranche e sul Mediterraneo, offre paesaggi notevoli, tra costruzione umana e il mare.
Archivi, città ideali e memoria urbana
Il patrimonio urbano di Nizza emerge anche attraverso gli edifici amministrativi e i documenti storici.
Il Palais des Rois Sardes non si può proprio perdere, perché vi si mescola storia nazionale francese con quella precedente all’annessione del 1860. Attualmente sede della Prefettura, è un edificio del Settecento che ha ospitato i sovrani del Regno di Sardegna, che sarebbero poi i Savoia. Ci sono corridoi molto belli, con affreschi e decorazioni, in un clima culturale e di arredi che precede il passaggio di Nizza alla Francia (come la Salle de musique che risale a Carlo Felice e al 1825) e corridoi e spazi dopo l’annessione, nuovamente decorati, fino a stili a noi contemporanei. L’edificio ha avuto una grande funzione di rappresentanza dopo il 1860, a partire da Napoleone III che vi ha accolto lo zar Alessandro II nel 1866.
Durante le Journées, le sale si aprono al pubblico con mostre tematiche e laboratori interattivi. Una delle attività proposte è il laboratorio per bambini e adolescenti “Construis ta ville idéale”, che prende avvio da una mappa storica della città per immaginare uno spazio urbano nuovo, costruito collettivamente.
È una riflessione sulla funzione degli edifici pubblici, sull’uso dello spazio e sull’evoluzione della città.
Sarà anche interessante la conferenza di Luc Albouy, a capo del servizio architettura e patrimonio delle Alpi Marittime domenica 21 settembre alle 15, sempre al Palais des rois sardes, sul monumento nella sua percezione storica e nel rapporto quotidiano di chi ci vive in prossimità.
Musei e creatività tra architettura e arti visive
Nei musei dipartimentali – e qui siamo all’epoca contemporanea – l’architettura si intreccia con le arti visive. Il Musée départemental des arts asiatiques, progettato da Kenzo Tange, propone un’esposizione temporanea dedicata al sumō, accostando arte e spazio architettonico in un dialogo tra culture.
All’Espace culturel Lympia, ospitato nell’antico carcere del porto di Nizza, sono previste mostre, attività artistiche e performance ispirate al tema del corpo e della metamorfosi. Qui l’architettura del contenitore dialoga visivamente con i contenuti esposti, suggerendo percorsi sensoriali e percettivi che ampliano la fruizione.
Vicino a Nizza: luoghi più piccoli, grandi storie
Nel territorio del dipartimento, il programma si estende oltre i confini urbani. intanto, merita una visita il Musée départemental des Merveilles a Tenda. A Biot, il Musée national Fernand Léger ospita un’esposizione dedicata all’artista e alla sua visione dello spazio, con riferimenti espliciti all’architettura moderna e alle arti decorative.
Anche la Grotte du Lazaret, sito preistorico ai piedi del Mont Boron, sarà visitabile con percorsi dedicati alla stratificazione archeologica e al rapporto tra habitat, paesaggio e costruzione. Tra l’altro, Mentone e Ventimiglia collaborano sui temi archeologici con un progetto anche sul sito di Balzi Rossi.
A Cagnes-sur-Mer, il castello Grimaldi racconta la storia del potere locale attraverso ambienti affrescati, collezioni d’arte e scorci sul borgo medievale.
Lungo la costa, la villa Kérylos a Beaulieu-sur-Mer — ricostruzione moderna di una casa greca antica — testimonia l’influenza dell’ellenismo sull’architettura privata della Belle Époque. Infine, sull’isola di Saint-Honorat, l’abbazia di Lérins, abitata dai monaci cistercensi, invita a una riflessione sul rapporto tra spiritualità e spazio costruito, tra isolamento e apertura.
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