Il disegno di legge per la ratifica dell’accordo Italia-Svizzera per il trasporto di cabotaggio con autobus – per esempio tra Martigny e Aosta e tra Ticino e Lombardia – è stato approvato dal Consiglio italiano dei ministri il 28 ottobre scorso.
L’intesa era stata firmata a Roma il 17 ottobre 2024. La ratifica italiana si concluderà in Parlamento, Camera e Senato, nelle prossime settimane, mentre in Svizzera è già stata completata il 7 novembre 2024.
L’accordo tra il Governo italiano e il Consiglio federale svizzero permetterà ai vettori pubblici di trasporto di effettuare fermate intermedie nei territori dell’altro Paese lungo tratte internazionali, favorendo l’utilizzo del trasporto pubblico da parte dei lavoratori frontalieri, dei residenti delle zone di prossimità e dei turisti.
L’intesa riguarda le Regioni italiane di Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige, insieme ai Cantoni svizzeri del Vallese, Ticino e Grigioni.
Una procedimento che dura da anni
In linea generale, il cabotaggio, cioè la possibilità per un autobus di un Paese di trasportare passeggeri all’interno del territorio di un altro, è vietato dagli accordi bilaterali tra l’Unione europea e la Svizzera. Nelle relazioni italo-svizzere, il divieto penalizza il collegamento tra Valle d’Aosta e il Vallese, tra Alto Adige e Grigioni (per i pendolari, i turisti e i cittadini) e tra Ticino e Lombardia, in particolare per circa 80mila pendolari.
La limitazione ha un effetto ambientale, per il maggiore uso dell’auto privata, e organizzativo, per le code che si formano e per la necessità di strutturare i luoghi di destinazione con i parcheggi. La possibilità di effettuare fermate intermedie con possibilità libera di salita e discesa dal mezzo nei due Paesi permetterà di aumentare il numero di passeggeri trasportati per corsa e di ridurre i costi operativi delle compagnie.
L’esempio: come funziona adesso tra Martigny e Aosta
Attualmente, in regime di mercato libero e senza sovvenzioni, la società di trasporti vallesana TMR effettua il collegamento in bus tra Martigny e Aosta una volta al giorno. Parte da Martigny al mattino alle 8:30 e arriva ad Aosta alle 10:20. Poi riparte da Aosta alle 16:05 e arriva a Martigny alle 18:05.
Tuttavia, nell’andata, tra Martigny e la frontiera, si può solo salire e non scendere nelle otto fermate intermedie, cioè per esempio a Liddes, Orsières, Sembrancher. Poi una volta in Valle d’Aosta, nelle cinque fermate intermedie, tra cui Saint-Oyen, Etroubles, Gignod, si può solo scendere e non salire.
Al ritorno, tra Aosta e Martigny, vale l’inverso: fino al confine si può solo salire nelle fermate intermedie e in Vallese si può solo scendere. L’uso locale del trasporto è quindi interdetto, con il risultato che i passeggeri sono meno numerosi e i costi di esercizio sono maggiori, così come il biglietto.


Con il nuovo accordo, si potrà per esempio salire ad Aosta e scendere a Saint-Oyen e salire a Martigny e scendere a Orsières.
I costi del biglietto
L’effetto sarà tuttavia limitato, perché i costi resteranno comunque commerciali, se non intervengono le sovvenzioni come per il resto del trasporto pubblico, come già avviene in Valle d’Aosta e in Vallese. Dunque, con l’occasione della ratifica, si apre la questione del sostegno finanziario a questa linea, allo stesso modo per esempio del collegamento in bus tra Modane e Oulx e tra Oulx e Briançon, o tra la Valle Roya-Ventimiglia-Nizza.
La compagnia TMR sembra sia intenzionata a favorire la linea, e ne è una pur limitata prova la comunicazione promozionale che è in corso, e che ha coinvolto anche Nos Alpes nelle scorse due settimane.
Per intenderci, senza sovvenzioni (che invece ci sono per il resto del trasporto pubblico in Vallese e Valle d’Aosta), il biglietto di sola andata costa 33 franchi, il doppio per l’andata e ritorno. E’ molto, ma comunque meno del viaggio in auto, considerando il costo del traforo. Se siete svizzeri – e ne avete quindi migliore informazione – avete poi delle riduzioni in funzione dell’abbonamento: gratis perché il costo è compreso nel vostro abbonamento generale (AG) o metà prezzo (16.50 franchi) con lo SwissPass. Entrambe le formule possono essere acquistate anche dai valdostani, ma diventano evidentemente meno interessanti per il loro uso limitato.
Un negoziato durato cinque anni
Il percorso diplomatico è iniziato nel 2019, quando Italia e Germania hanno chiesto alla Commissione europea di modificare gli accordi con la Svizzera. Il via libera è arrivato nel 2020 con la Decisione (UE) 2020/854, che autorizzava l’Italia a negoziare un’intesa bilaterale in deroga al trattato del 1999.
L’accordo è stato firmato il 17 ottobre 2024 a Roma dal viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi e dal consigliere federale svizzero Albert Rösti. La Svizzera lo ha appunto ratificato il 7 novembre 2024, mentre in Italia, dopo l’approvazione del disegno di legge del governo del 28 ottobre 2025, è in corso l’iter parlamentare, per il quale si dovrà anzitutto trovare una collocazione nel calendario dei lavori delle due Camere.
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