La Valaddo, associazione culturale che, dal 1969, si propone di tutelare e valorizzare il patrimonio storico e culturale e naturale della val Chisone, della val Germanasca e della valle Alta Dora Riparia, presenta quattro incontri di conversazione in francese per risvegliare la memoria dei Dauphinois del Piemonte.
Il francese, lingua minoritaria “dimenticata”
La storia delle lingue minoritarie delle Alpi piemontesi è spesso poco raccontata. Tra queste, quella che meno di tutte viene percepita come tale è, forse, il francese. Eppure, la sua presenza nelle nostre valli ha radici profonde e significative.
Negli ultimi decenni, tuttavia, sia la conoscenza che lo studio scolastico di questa lingua si sono notevolmente ridotti, portando a una progressiva perdita di familiarità con un idioma che ha plasmato la cultura e l’identità di molte comunità alpine.
La diffusione storica del francese in Piemonte
La diffusione del francese in Piemonte è connessa a un’importante eredità storica. I territori dell’Alta Val di Susa e della Val Chisone facevano parte dei cosiddetti “Cinque Escartons”, un insieme di comunità alpine che, già a partire dal XII secolo, costituivano un’unica entità amministrativa insieme al Briançonnais, sotto l’autorità dei Delfini di Albon. Questi territori godevano di ampie autonomie, sancite ufficialmente dalla Grande Charte del 1343. Anche dopo l’annessione del Delfinato alla Francia nel 1349, e successivamente con la cessione ai Savoia nel 1713 tramite il Trattato di Utrecht, non solo tali prerogative furono in gran parte mantenute, ma il francese rimase lingua insegnata e utilizzata negli atti fino all’Unità d’Italia.

Inoltre, la conoscenza del francese nei territori valdesi, dall’alta valle di Susa alla Val Chisone e alla Valle Pellice, venne rimarcata dall’adesione alla Riforma protestante franco-elvetica del XVI secolo. I Valdesi co-finanziarono la traduzione della Bibbia in francese, che fu la lingua ufficiale della Chiesa valdese sino alla fine del XIX secolo.
Alla fine della Seconda guerra mondiale, lo stesso Charles De Gaulle cercò di avanzare in queste zone con il suo esercito e, con il favore delle popolazioni locali, occupò — o cercò di occupare — tra gli altri anche i territori di queste alte valli, insieme a zone (come il Moncenisio e la Valle Roja) che ebbero un diverso destino.
Incontri proposti dall’associazione La Valaddo
Gli incontri di conversazione in lingua francese proposti dall’associazione culturale La Valaddo a Usseaux dal 6 giugno sono realizzati grazie ai finanziamenti previsti dalla Legge 482/99 che tutela le minoranze linguistiche storiche. Essi hanno l’obiettivo di salvaguardare la francofonia ancora presente e, al tempo stesso, riscoprire la storia che a essa si intreccia nei territori degli antichi Escartons di Oulx e Pragelato, dove si conservano tuttora numerose testimonianze dell’eredità culturale e linguistica d’oltralpe: non solo nella toponomastica e nei cognomi, ma anche negli scambi commerciali e in usi religiosi e culturali.
Gli appuntamenti propongono, attraverso l’incontro e il dialogo, di riportare il francese a una dimensione viva e quotidiana. Basti pensare che l’Escarton di Pragelato, centro nevralgico per la diffusione del valdismo, conserva un repertorio di oltre mille canti e racconti epico-storici trasmessi in lingua francese, tra cui quelli dedicati agli assedi di Torino e Cuneo. Un patrimonio da conoscere, valorizzare e trasmettere alle nuove generazioni.
Nell’autunno si svolgerà un corso e un ciclo di incontri dedicati alla lingua occitana, altro patrimonio linguistico e culturale imprescindibile del territorio.
Quattro appuntamenti per “Nous, les Dauphinois du Valcluson”
Gli appuntamenti di “Nous, les Dauphinois du Valcluson“ sono rivolti a tutti, a prescindere dal livello di competenza linguistica.
Promossi con il sostegno della Regione Piemonte, delle Unioni Montane dei Comuni Val Chisone e Germanasca e del Pinerolese, constano di quattro appuntamenti sul tema del francese presso il Museo Brunetta di Usseaux, nelle serate del 6, 13, 20 e 28 giugno 2025, dalle ore 20:45 alle 22:00.
Gli incontri, veri e propri momenti di scambio attivo e partecipato, la lingua francese diventa strumento per raccontarsi, riscoprire la storia, ricontattare le proprie origini e cogliere nuove opportunità, si declinano in:
- “Je m’appelle… et j’habite à…”
Dedicato ai toponimi locali, alle radici onomastiche e agli elementi storici che danno forma alla geografia culturale della valle. - “Aller à la capitale (Briançon)”
Per fornire strumenti linguistici utili per viaggiare e orientarsi in contesti francofoni. - “Salut les cousins!”
Dedicato a chi opera nel settore turistico e commerciale, con l’obiettivo di facilitare l’interazione con i visitatori francofoni attraverso formule pratiche ed espressioni chiave. - “Chanter, boire et rire souvent!”
Per celebrare canti e balli della tradizione occitana e francese.

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