È stata una decisione coordinata e concordata quella presa dal presidente della Regione Alvergna-Rodano-Alpi, Laurent Wauquiez, e dal presidente della Regione del Sud, Renaud Muselier, di candidarsi congiuntamente per ospitare le prossime Olimpiadi e Paralimpiadi invernali 2030. Dopo i giochi di Parigi 2024, l’ambizione è di far sentire nel panorama alpino francese una vocazione olimpica capace di inserirsi nel più ampio programma di trasformazione dell’economia degli sport invernali e di valorizzazione del patrimonio naturale, culturale e artistico dei due territori.

Le località

Le due Regioni non sono nuove alle Olimpiadi, già ospitate a Chamonix nel 1924, a Grenoble nel 1968 e ad Albertville nel 1992. Per questa edizione 2030 esse hanno proposto una suddivisione dei rispettivi spazi geografici in quattro distinti poli: mentre l’Alta Savoia sarà dedicata alla pratica del biathlon e dello sci di fondo, la Savoia sarà dedicata alla pratica dello sci alpino, del salto con gli sci, del combinato nordico, del bobsleigh, dello skeleton e dello slittino; la zona di Briançon sarà destinata invece allo sci freestyle, allo snowboard cross e al para banked slalom, mentre la zona di Nizza sarà destinata all’hockey su ghiaccio, al pattinaggio artistico, allo short track, al curling, allo sci e allo snowboard cross.

Tra ambiente e sport

Le Olimpiadi e le Paralimpiadi del 2030 terranno in conto elementi quali la preservazione della biodiversità e la lotta al cambiamento climatico, due aspetti particolarmente evidente proprio nelle aree di montagna. Per esempio, le Regioni Alvergna-Rodano-Alpi e del Sud hanno ipotizzato di utilizzare per allenamenti e gare alcune delle infrastrutture già esistenti nelle varie città, tra cui alcune risalenti ai giochi di Albertville; al fine di massimizzare gli impatti positivi su sportivi e nuove generazioni, è stata anche giudicata necessaria una riduzione dei costi di organizzazione tramite la ricerca di partner e finanziatori privati.

L’evento invernale internazionale rappresenterebbe anche un buon modo per evidenziare e potenziare una vocazione sportiva profondamente ancorata al territorio delle due Regioni; fondamentale, in tale direzione, sarebbe l’apporto delle atlete e degli atleti francesi, cui sarà demandato il ruolo di portare in alto il nome della propria nazione natia.

Le prossime tappe

Tramite un lavoro e un impegno comuni, nelle prossime settimane le Regioni Alvergna-Rodano-Alpi e del Sud identificheranno e trasmetteranno agli organizzatori gli atout che a loro avviso le rendono idonee ad accogliere le Olimpiadi e le Paralimpiadi invernali.

Nel mese di luglio il Comité national olympique et sportif français ha inviato al Comitato olimpico internazionale la richiesta di avviare una fase di dialogo formale al fianco della commissione formata di altre città possibile meta dei giochi; sono seguiti, indicativamente entro il mese di settembre, l’elaborazione di un dossier dedicato e l’invio di un progetto di candidatura. Al termine di tali fasi preliminari, la commissione esecutrice del CIO deciderà probabilmente entro il mese di dicembre.

Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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