Un uliveto, simbolo di pace e concordanza, ricorderà il politico e attivista Alexeï Navalny a Villeneuve-Loubet, nel Dipartimento delle Alpi Marittime. La decisione di intitolare tale area al recentemente deceduto oppositore del presidente russo Vladimir Putin si deve al sindaco della cittadina, Lionnel Luca.

“Il coraggio di Alexeï Navalny nella sua lotta per la libertà e la democrazia in Russia richiede ammirazione e disprezzo per vigliaccheria del regime che lo ha fatto tremare – dichiara il primo cittadino sulla sua pagina Facebook -. Il suo martirio lo renderà per sempre il simbolo della resistenza all’oppressione”.

Di qui l’iniziativa di dedicargli uno spazio pubblico a Villeneuve-Loubet, più specificatamente un giardino ricco di ulivi sito lungo Via Simone-Veil. La scelta del luogo è strategica poiché si tratta di un percorso che residenti in generale e studenti in particolare compiono regolarmente nei loro spostamenti quotidiani.

“Alexeï Navalny è stato vittima di un tentativo di avvelenamento ma ha liberamente scelto di rientrare nel suo Paese per continuare a incarnare la resistenza a un regime di oppressione pur sapendo bene che non vi sarebbe mai sfuggito – prosegue ancora Luca -. Sarà un esempio per molti poiché la sua morte brutale sarà la cosa peggiore che possa capitare a questo regime”.

Alexeï Navalny è stato lungamente rivale di Vladimir Putin tanto nel campo della politica alla guida della Coalizione Democratica tanto nel campo dell’opinione pubblica. Nazionalista e liberale, egli è stato ricoverato in gravi condizioni nell’agosto del 2020 a seguito di un misterioso avvelenamento a tutt’oggi rimasto lacunoso di prove cliniche. Il 22 marzo del 2022, il Tribunale di Lefortovo, a Mosca, lo ha condannato a 9 anni di carcere in una colonia penale di regime severo, divenuti poi 19 anni il 4 agosto del 2023. Egli ha perso la vita lo scorso venerdì 16 febbraio a causa di un malore, stando al servizio carcerario russo avvenuto dopo una passeggiata.

Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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