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Courmayeur: sacerdoti italiani francesi e svizzeri in pista per il Challenge Delavay

Challenge Delavay

La 62ª edizione della gara che coinvolge i religiosi dell’arco alpino provenienti da Italia, Francia e Svizzera si disputerà tra lunedì 11 e martedì 12 marzo.

Amicizia transfrontaliera, divertimento sulla neve e un pizzico di bonaria competizione sono gli elementi chiave del Challenge Delavay, la tradizionale e annuale gara che vede coinvolti numerosi sacerdoti dell’arco alpino provenienti da Italia, Francia e Svizzera. La 62ª edizione della due giorni, in programma tra lunedì 11 e martedì 12 marzo, si disputerà a Courmayeur, nell’alta Valle d’Aosta, e si focalizzerà su due diverse discipline, ovverosia sci di fondo e slalom gigante.

Ad aprire e a fare da padrino e madrina al Challenge Delavay 2024 saranno quest’anno il sindaco di Courmayeur nonché maestro di sci, Roberto Rota, e l’ex sciatrice alpina Glorianda Cipolla. Mentre nella mattinata di oggi la Val Ferret ospiterà le gare di sci di fondo, nella mattinata di domani sarà la volta della pista Aretù del comprensorio del paese di accogliere le gare di slalom gigante.

A inframezzare le due giornate sarà, come consuetudine, la celebrazione della messa all’interno della chiesa parrocchiale di Courmayeur intitolata a San Pantaleone da parte di Monsignor Giovanni Ambrosio, vescovo emerito di Piacenza. Qui circa 35 tra sacerdoti, diaconi, pastori e vescovi avranno occasione di ricordare i religiosi defunti che in passato si sono cimentati nella competizione nonché la recentemente scomparsa Monique Delavay.

Il Challenge Delavay si svolge annualmente in una differente località tra Italia, Francia o svizzera come modo per condividere una comune passione per lo sci e una fraternità che supera anche le vette delle Alpi. A Courmayeur saranno presenti come da abitudine i famigliari del sacerdote francese Alfred Delavay, creatore della gara nel lontano 1962 a Les Gets (Alta Savoia); a seguito della sua tragica morte, avvenuta a causa di un incidente alpinistico verificatosi nel 1965 sul massiccio del Monte Bianco, è stato voluto perpetuare la sfida cui egli aveva dato vita intitolandola in suo onore “Challange Alfred Delavay”.

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