Integrerà indicatori climatici, economici e sociali al fine di sondare l’impatto dei cambiamenti climatici sulle comunità di montagna la nuova mappa della vulnerabilità nelle Alpi creata in seno al progetto “BeyondSnow”. Digitale e interattiva, tale carta rappresenta un primo traguardo dell’iniziativa del programma Interreg Spazio Alpino 2021/2027, finalizzato alla costruzione di realtà alpine sostenibili dal punto di vista turistico nonché resilienti alle variazioni meteorologiche estreme.
“BeyondSnow”: il progetto
Prendendo atto delle costanti e pressanti minacce climatiche cui i territori delle Alpi sono sottoposti, il progetto “BeyondSnow” mira a elaborare congiuntamente percorsi di sviluppo sostenibile e processi di transizione che coinvolgano anche cittadini e decorsi politici. Grazie a un finanziamento pari a 2.720.730 euro, di cui 1.944,473 euro derivanti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), esso ha preso il via nel novembre del 2022 e dovrebbe potersi concludere entro l’ottobre del 2025.
I beneficiari dell’iniziativa sono, accanto al centro di ricerca EURAC nelle vesti di capofila, per l’Italia l’associazione di salvaguardia ambientale Legambiente Lombardia, il Politecnico di Torino e la Città metropolitana di Torino, la Comunità montana di Carnia. Presenti anche la rete di promozione turistica Alpine Pearl, la Development agency for Upper Gorenjska, l’azienda Arctur computer engineering, il Deggendorf institute of technology, il resort sciistico francese Metabief, il Swiss center for mountain regions, il network di comunità Alliance in the Alps e l’associazione di promozione Transition’factory.
“BeyondSnow”: la mappa della vulnerabilità nelle Alpi
L’idea di realizzare una mappa della vulnerabilità nasce dalla constatazione dell’esistenza di un contrastante paradosso tra la dipendenza delle Alpi dal turismo invernale e la frequente riduzione di copertura nevosa sul territorio. Nell’intenzione dei partner del progetto “BeyondSnow” essa potrebbe aiutare le comunità locali a valutare e affrontare la propria suscettibilità ai cambiamenti climatici fornendo loro indicazioni mirate basate su monitoraggi accurati.
Più nello specifico, sfruttando metodologie basate sui dati, la carta integra fattori quali l’esposizione alla variabilità, la sensibilità dei sistemi locali e la capacità di adattamento per costruire un quadro di valutazione quanto più possibile completo. Questo al fine di fornire ai soggetti coinvolti soluzioni personalizzate per fare fronte alle proprie debolezze assumendo decisioni ragionate e dando vita ad azioni di contrasto mirate.
La mappa sarà testata su dieci zone pilota – i Piani d’Erna in Lombardia, Monesi di Triora in Liguria, Ala di Stura e Balme in Piemonte, Pradibosco in Friuli Venezia Giulia, Werfenweng in Austria, Bohinj in Slovenia, Bayerischer Wald e Balderschwang in Germania, Mont d’Or in Francia e Sattel Hochstuckli in Svizzera – prima di essere messa a disposizione gratuita del resto delle località coinvolte nell’iniziativa.
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