In risposta a una primavera climaticamente insolita e ancora connotata da temperature sotto la media e precipitazioni intense, la nostra rubrica “Nos Alpes Cuisine” suggerisce oggi a voi lettori una ricetta davvero comfort, la “Seupa à la Vapelenentse” valdostana. Questa tradizionale e gustosa zuppa trae le proprie origini dalla laterale Valpelline ed è preparata con pane, Fontina DOP e brodo di carne insaporito da carote, cipolle e cavolo verza bianco.
Un tempo e in virtù della sua abbondanza e della sua sostanza tale piatto veniva cucinato nelle case contadine con ingredienti poveri, vecchi o di scarto, salvo poi essere tramandato sino a oggi da nonne e bisnonne per il tramite di racconti e quaderni di ricette. Queste stesse materie prime intrise del sapore e della storia della terra valdostana sono oggi alla base di un primo destinato alle giornate di festa e ai pasti in compagnia.
Gli ingredienti
Gli ingredienti per quattro porzioni di “Seupa à la Vapelenentse” valdostana sono principalmente tre, ovverosia pane bianco in passato raffermo (400 grammi), Fontina DOP(400 grammi) e burro (150 grammi). A questi va poi aggiunto il brodo salato (150 centilitri), a sua volta preparato con carne a piacere (100 grammi) insaporita da salvia, rosmarino e alloro (qualche foglia), cavolo verza (300 grammi) e verdure varie quali per esempio carote (100 grammi) e cipolle (100 grammi).
Immancabile nei menù di ristoranti e trattorie tipiche, la “Seupa” è a oggi classificata come Prodotto Agricolo Tradizionale (PAT) e dunque sostanzialmente fissa nelle sue materie prime; peraltro essa è da oltre cinquanta anni la protagonista della “La Sagra della Seupa” che si svolge nel suo paese natio lungo l’ultimo fine settimana di luglio.
La preparazione della “Seupa à la Vapelenentse” valdostana
Nonostante la preparazione della “Seupa à la Vapelenentse” valdostana sia estremamente semplice, il suo profumo goloso e il suo sapore confortante la rendono perfetta per affrontare con il giusto spirito le fredde giornate trascorse in montagna. Essa inizia come ovvio dal brodo, che va cucinato tagliando cipolle e carote a tocchetti grossolani oltre che cavolo verza in foglie e ponendole all’interno di una pentola alta; aggiungere poi la carne scelta con le sue ossa assieme a salvia, rosmarino e alloro nonché a un pizzico di sale, coprire totalmente con acqua e lasciare sobbollire per almeno tre ore.
Nel frattempo concentrarsi sul pane bianco, che va tagliato in fette di circa un centimetro di spessore, e sulla Fontina DOP, dalla quale ricavare altri sottili strati di circa mezzo centimetro di spessore. All’interno di una teglia antiaderente precedentemente imburrata porre in fila una prima base di pane badando a che non vengano lasciati spazi vuoti tra le varie fette; su questo stendere con cura e nel medesimo modo uno strato di formaggio a coprirlo interamente. Tale duplice operazione va poi ripetuta complessivamente tre volte sino a ottenere una serie di strati accuratamente sovrapposti e alternati all’interno della casseruola.
Su questi versare direttamente il brodo bollente, punzecchiando il pane con l’aiuto di una forchetta per verificare che esso riesca a irrorarlo in maniera uniforme. Fare poi sciogliere il burro e coprirvi il tutto prima di cuocere in forno preriscaldato a 200 gradi per 40 minuti sino a che la superficie non diventa dorata. Una volta trascorso questo tempo, è possibile sformare la “Seupa” e, atteso qualche minuto affinché si assesti, servirla ancora calda e filante.
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