Sono state avviate lo scorso mercoledì 15 maggio e non si termineranno che il prossimo giovedì 17 ottobre le consultazioni avviate dal Consiglio federale della Svizzera in merito all’accordo trilaterale di solidarietà sul gas con Italia e Germania. L’iniziativa, che a decorrere dall’autunno potrà essere sottoposta all’approvazione del Parlamento nonché oggetto di referendum, fa seguito a un ulteriore patto siglato dai tre Stati nel mese di marzo che sancisce il vincolo all’aiuto e approvvigionamento reciproci in caso di emergenza.

L’accordo sul gas tra Svizzera, Italia e Germania

Il nuovo accordo sul gas tra Svizzera, Italia e Germania dona una ulteriore sicurezza di fornitura alle fasce di clientela cosiddette “protette”, ovverosia economie domestiche, ospedali e servizi di urgenza. Esso entrerebbe in vigore soltanto in caso di grave penuria e unicamente dopo che il Governo abbia messo in campo tutti i possibili interventi nazionali di emergenza tra cui la sostituzione degli impianti bicombustibili, le restrizioni o i divieti di utilizzo e il contingentamento.

Qualora i rispettivi approvvigionamenti si rivelassero insufficienti, ciascuno dei tre Paesi potrebbe dunque richiedere il supporto degli altri due nella concessione volontaria di gas. Se questa non dovesse essere bastante al servizio delle categorie di utenza sopra citate, dovranno essere predisposte misure sovrane a riduzione dei consumi dei clienti non protetti su ordine dell’autorità statale in cambio di un indennizzo. Inoltre, tutti e tre gli Stati coinvolti nel patto dovranno impegnarsi nel non limitare le capacità di trasporto delle rispettive reti.

Al fine di attuare al meglio tali disposizioni il Consiglio federale svizzero ha previsto due crediti di impegno. Il primo, del valore di 300 milioni di franchi svizzeri, sarà funzionale a finanziare una garanzia statale tramite la quale la Confederazione riuscirebbe a garantire l’acquisto di gas nell’ambito di atti di solidarietà volontari; il secondo, del valore di 1 miliardo di franchi svizzeri, è invece preposto a coprire la somma che essa si troverebbe a versare per le attività della Germania o dell’Italia in favore della Svizzera.

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