Alla sua seconda edizione, conclusasi il 7 giugno, il concorso di architettura in montagna di Bourg-Saint-Maurice (74) sul tema “Vernaculaire sans pastiche” ha attirato 70 studenti dalle scuole di architettura. Il concorso mette in luce un tema cruciale: l’architettura di montagna, che deve coniugare sostenibilità, rispetto del paesaggio vernacolare e innovazione. Offrendo agli studenti l’opportunità di progettare e costruire progetti che interagiscono direttamente con il paesaggio alpino, il concorso reinventa le forme tradizionali in un contesto contemporaneo.

Progetti innovativi per cinque siti unici

Cinque progetti di cinque scuole diverse sono stati selezionati da una giuria presieduta dall’architetto Simon Givelet. Lavorando su cinque siti con identità distinte, che vanno dall’ingresso del Parc des Marais agli ambienti urbani, i partecipanti hanno proposto opere destinate a ridefinire l’architettura di montagna per i residenti e i visitatori, mettendo al contempo in risalto l’industria del legno della Haute-Tarentaise. I modelli sono stati scelti in base a criteri rigorosi come la fattibilità, l’originalità, la frugalità, il montaggio e la qualità della presentazione.

Il pubblico ha potuto esprimere il proprio parere in occasione della presentazione dei modelli a marzo, in occasione della Friche artistique et solidaire. Il progetto “L’Antre-tempsdell’École nationale supérieure d’architecture (ENSA) di Strasburgo ha vinto il voto del pubblico e sarà installato al Vulmix.

IN DETTAGLIO: I modelli vincitori per sito di installazione

I vincitori hanno potuto costruire i loro modelli in scala reale. Le strutture sono state installate in ciascuno dei siti e inaugurate il 7 giugno 2024. Ripensare le strutture e l’architettura di montagna permette di offrire uno sguardo nuovo su come l’architettura tradizionale si adatta alle sfide contemporanee.

Verso un’architettura sostenibile e integrata

L’uso del legno, preziosa risorsa locale, è stato al centro del concorso. Gli studenti hanno costruito i loro progetti dal 3 al 7 giugno, reinventando le forme tradizionali della montagna con assemblaggi contemporanei. Le strutture dovevano rispettare specifiche molto severe: un volume massimo di legno di 3 m³, sezioni trasversali imposte e vincoli specifici di assemblaggio. Il legno, fornito dall’ente locale, proveniva esclusivamente dalle foreste della regione Tarentaise, promuovendo così l’industria e le foreste locali.

I partenariati con le aziende e con il Pôle Excellence Bois arricchiscono il progetto. “Il concorso beneficia di un ricco ecosistema di partnership, in particolare con Wurth, Compagnons du Tour de France, Arborescence, Scierie de Savoie e Lalliard“, spiegano gli organizzatori.

Uno sguardo approfondito sull’integrazione sostenibile

Il progetto vincitore, “L’Antre-temps”, ideato da Elliot GARDEZ, Alix MUNCK e Nicolas PIERSON, incarna questo approccio. Situato nella piazza centrale di Vulmix, che un tempo era un giardino fiorente, il progetto offre uno spazio dove le persone possono riunirsi e rifugiarsi nella lettura. Concepito per creare uno spazio di respiro tra i parcheggi e la pensilina dell’autobus, ma allo stesso tempo con uno sguardo sulla campagna circostante, lo spazio è aperto, decentrato e coperto da un tetto a capanna, che invita a passeggiare in tranquillità. L’architettura, con il suo cleristorio e il rivestimento a giunti, gioca con le luci e le ombre e comprende elementi di arredo ispirati all’opera “Nuage” di Charlotte Perriand.

Strutturalmente, “L’Antre-temps” utilizza modelli tradizionali a telaio in legno, che combinano efficienza ed estetica, con giunti a graticcio e un uso minimo di viti. Per onorare la storia della città e l’antico orto, nell’angolo orientale del progetto sarà piantato un melo che farà ombra ai futuri lettori.

Oltre alla semplice creazione di strutture, questo concorso incarna una profonda riflessione sull’integrazione sostenibile e armoniosa del legno nei paesaggi montani, in risposta alle sfide ecologiche ed estetiche dei prossimi decenni nell’arco alpino.

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